PARALIPOMENI

  • 16/04/2023
  • Don Gabriele

Paralipomeni

E’ certamente una bella cosa andare al cimitero, ma chi va al cimitero e non viene a Messa, si reca a visitare poveri resti. E’ nella Messa, con la comunione Eucaristica, che noi siamo in comunione con i nostri defunti, essendo in comunione con Cristo. E i nostri defunti ci chiedono questo. Non ci rimprovereranno mai se non siamo andati al cimitero, ma lo faranno se non siamo venuti a Messa. Andare al cimitero non reca loro alcun conforto, venire a Messa è per loro vero refrigerio.

I figli che costringono i propri genitori anziani a stare in casa per la paura del Covid, impedendo loro di venire persino Messa, rendono loro la vita ancor più difficile. L’anzianità è spesso contrassegnata dalla solitudine, perché renderla ancor più amara?

Le celebrazioni pasquali sono andate bene. Peccato che qualcuno non abbia ancora capito che la Pasqua si celebra in tre giorni (il giorno del crocifisso, il giorno del sepolto e il giorno del risorto), per cui andare a Messa solo la domenica di Pasqua è riduttivo. Non parliamo poi di quelli che se ne sono andati in giro, senza partecipare ad alcuna celebrazione: ingrati.

Può un preadolescente avere in tasca 200 Euro? Succede.

Messe nere a Castiglione? La mattina del Venerdì Santo, in una via del paese, è stato trovato un crocifisso di circa 30 centimetri fatto a pezzi, con accanto una testa mozzata, presumibilmente di coniglio. Resti di una Messa nera della notte tra il giovedì e il venerdì santo, mentre in chiesa si teneva l’adorazione notturna? Oppure una “ragazzata”? Chi lo sa? In ogni caso, in paese, esiste un “sottobosco” inquietante di occultismo, di delinquenza e di trasgressione. Attenti, genitori, a mandare in giro i vostri figli, addirittura preadolescenti, la sera.

Il Parroco non rilascerà più l’attestato di idoneità a svolgere l’incarico di padrino/madrina per il battesimo o la cresima, soprattutto per persone che egli non conosce in quanto non partecipano alla vita della parrocchia o anche per chi conosce, ma la cui condizione di vita non corrisponde ai criteri stabiliti per svolgere questo incarico. Gli interessati presentino al parroco competente un’autocertificazione, assumendo davanti alla propria coscienza la responsabilità di dire la verità, ossia di essere coerenti con i criteri che regolano il ruolo di padrino/madrina.

Il vostro parroco

Don Gabriele

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