Parole del Parroco all'inzio della Messa celebrata dal Vescovo Maurizio per la comunità di Castiglione d'Adda il 26 aprile 2020
Il grazie che rivolgiamo a Lei, caro vescovo Maurizio, non è per nulla formale, come non formale è la sua presenza in questa parrocchia, martoriata, ma non morta.
Che cosa ha di più prezioso un Vescovo da offrire alla sua gente? La testimonianza che Gesù è risorto: testimone della risurrezione in quanto successore degli Apostoli che hanno visto il Signore! Solo così la grande speranza è possibile, mediata dalle piccole speranze che ogni giorno affiorano nella nostra vita. Ecco perché il ministero del Vescovo è insostituibile.
Grazie perché è venuto a riaccendere la speranza in questa comunità che ha voglia di ripartire, con prudenza, e seguendo vie nuove, come i santi Magi dopo l’esperienza di aver incontrato il Signore.
Scrivevo sull’ultimo Notiziario parrocchiale che il Risorto, in cielo, porta per sempre le cicatrici delle piaghe: non può dimenticare la sua passione. Anche questa comunità porterà le cicatrici delle piaghe, perché la tentazione di dimenticare semplicemente questi giorni sia allontanata. Vita nuova, diversa da prima, deve nascere da questo travaglio! Per questo è necessaria una profonda meditazione che coinvolga tutti, superando gli slogans e arrivando alla sostanza.
Grazie, davvero a Lei, nostro Vescovo, perché ci è stato vicino in mille modi e ora guiderà tutta la diocesi in questa sorta di “rinascenza”. Grazie anche per aver voluto istituire una sezione specifica e prioritaria del Fondo per le Famiglie, per la nostra zona, la prima zona rossa.
Qui la preghiera per lei non manca mai.