LA GIOIA DI ESSERE COMUNITA’ CHE CREDE
LA GIOIA DI ESSERE COMUNITA’ CHE CREDE
Cari fedeli, il numero di questo Notiziario arriverà nelle vostre case nella trepida vigilia del giorno in cui, facendo memoria del gesto compiuto sessanta anni fa, consacreremo la nostra parrocchia al Cuore Immacolato di Maria. Come ho già spiegato, non si tratta di “devozionalismo”. Il Papa stesso, così determinato a condurre “fuori la Chiesa”, ha affidato a Maria tutta la comunità dei credenti il 13 ottobre 2013, anniversario dell’ultima apparizione della Vergine a Fatima. Consacrare una parrocchia a Maria, al suo Cuore, significa chiedere la sua intercessione, affinché la comunità diventi sempre più Chiesa, ossia diventi sempre più credente. Il brano di Vangelo che ci può aiutare in questa maturazione della fede è quello delle nozze di Cana. Lo conosciamo tutti. Sappiamo che ad un certo momento Maria dice ai servi di fare tutto ciò che il Signore Gesù avrebbe detto loro: Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”, che è come dire: “Credete in Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Cioè: credete con una fede che è amore; credete con una fede che non è solo teoria, ma vita. Credete, e allora in mezzo alla cose terrene vedrete la gloria di Dio, la sovrabbondanza e lo splendore del suo amore. Credete, e vedrete! Consacrare la parrocchia al Cuore Immacolato di Maria significa consacrarla alla sua fede, una fede che “vede” la fedeltà di Dio. Consacrare una comunità a Maria significa chiederle di fare sgorgare nel cuore di tutti – piccoli e grandi – la beatitudine della fede, che è quella sicurezza umile che una vita appoggiata alla parola di Gesù, nutrita dal suo Corpo, libera dai condizionamenti del pensiero mondano è la più sensata forma di esistenza che si possa immaginare. Vivere questa fede ed educare a vivere così la fede è il compito di una comunità parrocchiale, della famiglie di questa comunità, di tutti gli operatori pastorali …Consacrare una comunità a Maria, al suo Cuore significa non darsi per vinti di fronte al male e alla disaffezione alle cose di Dio. La promessa di Maria fatta a Fatima: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”, fa riverberare la speranza. Non in un trionfo mondano, ma quello che invade il cuore dei credenti perché ciò che sembra stoltezza di Dio (la sua Parola che genera la fede) in verità è più sapiente del mondo e ciò che sembra debolezza di Dio (la sua croce e i sacramenti che da essa sgorgano) è più forte del mondo. Domenica pomeriggio, 6 ottobre, vi porterò tutti, nessuno escluso, in un ideale abbraccio, ai piedi dell’Assunta, e dalla sua nicchia leggerò in ginocchio l’Atto di Consacrazione, sicuro che l’intercessione della Vergine farà fluire fiumi di grazia su tutta la comunità per una rinnovata seminagione del Vangelo in questa terra benedetta, in queste famiglie amate, in tutti voi, guardano ai cieli nuovi e alla terra nuova che ci si aprono dinanzi.