FIUMI A DESERTO E A LUOGHI ARIDI LE FONTI DI ACQUA PER LA MALIZIA DEGLI ABITANTI DELLA TERRA

  • 02/07/2022
  • Don Gabriele

FIUMI A DESERTO E A LUOGHI ARIDI LE FONTI DI ACQUA PER LA MALIZIA DEGLI ABITANTI DELLA TERRA

Il titolo è preso dal salmo 107 della Bibbia il quale è caratterizzato dalla presenza di due versetti che ritornano in tutto il testo, per dire da una parte il grido di supplica, che l’umanità rivolge al Signore, e dall’altra la riconoscenza e la lode che esaltano la sua bontà e potenza. Infatti, dopo aver narrato le singole difficoltà, il salmista afferma: “Nell’angustia gridarono al Signore”; dopodiché narra l’esaudimento della preghiera esclamando: “Ringrazino Dio per il suo amore, per le sue meraviglie a salvezza dell’uomo”. Uno dei passaggi di questo salmo riguarda anche la siccità e si conclude dicendo che Dio cambiò il deserto in lago e la terra arida in sorgente d’acqua. Io vorrei però attirare l’attenzione sul “perché” – secondo il salmo – i fiumi sono diventati deserto e le fonti di acqua luoghi aridi: per la malizia degli abitanti della terra dice il testo (cfr versetto 34). Ai nn. 30 e 31 dell’enciclica Laudato sì, il Papa – dopo aver parlato del grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile – avverte come si riscontra però uno spreco di acqua non solo nei Paesi sviluppati, ma anche in quelli in via di sviluppo che possiedono grandi riserve. Ciò evidenzia che il problema dell’acqua è in parte una questione educativa e culturale, perché non vi è consapevolezza della gravità di tali comportamenti in un contesto di grande inequità (anche così può essere intesa la “malizia” di cui parla il salmo). Una maggiore scarsità di acqua – continua Francesco – provocherà l’aumento del costo degli alimenti e di vari prodotti che dipendono dal suo uso. Alcuni studi hanno segnalato il rischio di subire un’acuta scarsità di acqua entro pochi decenni se non si agisce con urgenza. Gli impatti ambientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d’altra parte è prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo. Noi, con tanti altri fratelli e sorelle, abbiamo pregato per il dono dell’acqua, perché crediamo nell’efficacia della preghiera, ma è anche necessario assumere comportamenti virtuosi a livello globale e personale che dipendono quindi dalla responsabilità di tutti. Vi invito pertanto a mettere in atto questi comportamenti virtuosi, evitando anche ogni piccolo spreco di acqua.

don Gabriele

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