APPELLO ALL’UNITÀ

  • 07/06/2025
  • Don Gabriele

APPELLO ALL’UNITÀ

Nell'omelia della Messa celebrata il 25 maggio scorso, durante la “presa di possesso” della “cathedra romana”, ossia della sua cattedrale, cioè l’arcibasilica di San Giovanni in Laterano, a Roma, papa Leone ha affermato che la comunione si costruisce prima di tutto “in ginocchio”, nella preghiera e in un continuo impegno di conversione.

Prendo spunto da questa affermazione per richiamare con forza tutti coloro che nella parrocchia prestano il loro generoso servizio come singoli e come gruppi ad intraprendere, avvicinandosi il termine dell'anno pastorale, una riflessione e una verifica. La "comunione", l'essere cioè uniti gli uni agli altri, manifesta una delle caratteristiche fondamentale della Chiesa e delle sue varie espressioni, tra cui la parrocchia. Questa "comunione" va salvaguardata come esplicito comando del Signore. Inoltre, essa è veicolo di trasmissione della fede: "Guarda come si vogliono bene", dicevano coloro che venivano in contatto con le prime comunità cristiane, a cui poi aderivano anche per questo motivo. La nostra parrocchia ha all'attivo molti gruppi, e molti fedeli si impegnano generosamente. Può capitare - anzi è capitato - che non ci sia sempre apertura e rispetto reciproco. Fino a tirare su barriere ed esprimere giudizi ingenerosi. Chi poi frequenta i nostri ambienti per svariati motivi se ne accorge e si pone delle domande. Chiedo dunque a tutti di assumere un atteggiamento che favorisca la comunione, lasciando in disparte i pregiudizi, le invidie, le supposte offese e la tentazione di sentirsi migliori o superiori. Occorre, come ci chiede papa Leone, "disarmare" le parole per non ferire e provocare risentimenti. Se avvertiamo qualche difficoltà nei confronti di qualcuno o di qualche gruppo, si faccia come chiede papa Leone: si preghi e ci si converta.

Ora una parola quanti leggeranno questo articolo e non prestano alcun servizio alla parrocchia né come singoli né come gruppi: non giudicate. Perché se non ci fossero queste persone, che generosamente si mettono a servizio di tutti, ciascuno ne sarebbe penalizzato. Pensate solo un momento che cosa sarebbe Castiglione senza la parrocchia e tutta l'attività che svolge grazie a queste persone generose che non "guadagnano” nulla materialmente se non il merito di servire i fratelli, quindi anche voi.

La solennità di Pentecoste, che ci ricorda come lo Spirito formi di noi “un solo corpo”, che è quello del Risorto, ci faccia cresce nell’unità e nella comunione!

Il vostro parroco

Don Gabriele

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