FAMIGLIA, FIGLI, ABORTO SELETTIVO, LAVORO, BAMBINI, NONNI

  • 23/06/2018
  • Don Gabriele

FAMIGLIA, FIGLI, ABORTO SELETTIVO, LAVORO, BAMBINI, NONNI

Cari fratelli e sorelle, qualche giorno fa il Papa, ricevendo la delegazione del forum delle Associazioni Familiari, messo in disparte il discorso preparato, ha risposto a braccio all’indirizzo di saluto del presidente con un discorso bellissimo (che riprenderò il 23 settembre, in occasione della festa degli anniversari di matrimonio), in cui, tra le altre cose ha detto: Poi oggi – fa male dirlo – si parla di famiglie “diversificate”: diversi tipi di famiglia. (…). Ma la famiglia umana come immagine di Dio, uomo e donna, è una sola. È una sola. Può darsi che un uomo e una donna non siano credenti: ma se si amano e si uniscono in matrimonio, sono immagine e somiglianza di Dio, benché non credano. È un mistero: San Paolo lo chiama “mistero grande”, “sacramento grande” (cfr Ef 5,32). Un vero mistero. A me piace tutto quello che tu hai detto e la passione con cui lo hai detto. E così si deve parlare della famiglia, con passione. (…). Una volta ho incontrato due sposi da dieci anni, senza figli. È molto delicato parlare di questo, perché tante volte i figli si vogliono ma non vengono, non è vero? Io non sapevo come gestire l’argomento. Poi ho saputo che loro non volevano figli. Ma queste persone a casa avevano tre cani, due gatti… E’ bello avere un cane, un gatto, è bello... Oppure quando a volte senti che ti dicono: “Sì, sì, ma noi i figli ancora no perché dobbiamo comprare una casa in campagna, poi fare viaggi…”. I figli sono il dono più grande. I figli che si accolgono come vengono, come Dio li manda, come Dio permette – anche se a volte sono malati. Ho sentito dire che è di moda – o almeno è abituale – nei primi mesi di gravidanza fare certi esami, per vedere se il bambino non sta bene, o viene con qualche problema… La prima proposta in quel caso è: “Lo mandiamo via?”. L’omicidio dei bambini. E per avere una vita tranquilla, si fa fuori un innocente. Quando ero ragazzo, la maestra ci insegnava storia e ci diceva cosa facevano gli spartani quando nasceva un bambino con malformazioni: lo portavano sulla montagna e lo buttavano giù, per curare “la purezza della razza”. E noi rimanevamo sbalorditi: “Ma come, come si può fare questo, poveri bambini!”. Era un’atrocità. Oggi facciamo lo stesso. Voi vi siete domandati perché non si vedono tanti nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici – tanti, non tutti – è fare la domanda: “Viene male?”. Lo dico con dolore. Nel secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi. Famiglia, amore, pazienza, gioia, e perdere tempo nella famiglia. Tu hai parlato di una cosa brutta: che non c’è possibilità di “perdere tempo”, perché per guadagnare oggi si devono avere due lavori, perché la famiglia non è considerata. Hai parlato anche dei giovani che non possono sposarsi perché non c’è lavoro. La famiglia è minacciata per la mancanza di lavoro. E vorrei finire con un consiglio che una volta mi ha dato un professore – ce lo ha dato a scuola –, professore di filosofia, il decano. Io ero in seminario, alla tappa di filosofia. C’era il tema della maturità umana, nella filosofia studiamo quello. E lui ha detto: “Qual è un criterio di tutti i giorni per sapere se un uomo, se un sacerdote è maturo?”. Noi rispondevamo delle cose… E lui: “No, uno più semplice: una persona adulta, un sacerdote, è maturo se è capace di giocare con i bambini”. Questo è il test. E a voi dico: perdete tempo con i bambini, perdete tempo con i vostri figli, giocate con i vostri figli. Non dite loro: “Non disturbare!”. Ho sentito una volta un giovane padre di famiglia dire: “Padre, quando io vado al lavoro, loro dormono. Quando torno, dormono”. È la croce di questa schiavitù di un modo ingiusto di lavorare che la società oggi ci porta. Ho detto che questa era l’ultima cosa. No, la penultima. L’ultima è quella che dico adesso, perché non voglio dimenticarla. Ho parlato dei bambini come tesoro di promessa. Ma c’è un altro tesoro nella famiglia: sono i nonni. Per favore, abbiate cura dei nonni! Fate parlare i nonni, che i bambini parlino con i nonni. Accarezzate i nonni, non allontanateli dalla famiglia perché sono fastidiosi, perché ripetono le stesse cose. Amate i nonni, e che loro parlino con i bambini. Facciamo tesoro di queste parole di papa Francesco.

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