GUARDANDO ALL’ANNO PASTORALE TRASCORSO: LA CATECHESI
GUARDANDO ALL’ANNO PASTORALE TRASCORSO: LA CATECHESI
Cari fratelli e sorelle, siamo alle ultime battute dell’anno pastorale, che si concluderà ufficialmente, a livello diocesano, il 4 luglio, festa del vescovo Sant’Alberto Quadrelli, compatrono della diocesi di Lodi. Abbiamo vissuto un periodo intenso, iniziato a settembre col pellegrinaggio alla Madonna dei Cappuccini, tutto imperniato sul tema della missionarietà, che ha avuto nell’esperienza della Visita Pastorale del nostro Vescovo, la Missione Parrocchiale e la celebrazione del 150° anniversario della morte del vescovo mons. Novasconi tre momenti straordinari. L’anno concluso faceva parte del triennio parrocchiale e diocesano: dalle nostre dispersioni al riunirci intorno a Gesù (primo anno, col Giubileo della Misericordia); dal riunirci intorno a Gesù al fare comunione con Lui e tra di noi (anno dell’Eucaristia, sorgente di comunione); dalla comunione con Gesù e tra di noi, all’annuncio missionario (anno della missione con l’esperienza già menzionata della Missione Parrocchiale). Il prossimo anno sarà di approfondimento e di verifica. C’è un grosso lavoro da fare per camminare insieme come comunità viva in tutte le sue articolazioni. Penso innanzi tutto alla catechesi. Mentre ringrazio i catechisti e gli aiuto catechisti, guardo già avanti: la formazione dei catechisti è fondamentale, così come la loro passione per il gruppo loro affidato e per la vita di comunità. Quello del catechista è un “ministero di fatto”. Attraverso di esso viene veicolata presso i ragazzi, gli adolescenti e i giovani affidati un’immagine di Chiesa. Si tratta di una bella e grande avventura e di un altrettanto bella e grande responsabilità! Il catechista fa sue le linee pastorali proposte dal Parroco, in comunione col Vescovo, pensate e studiate nella loro applicazione alla realtà locale dal Consiglio Pastorale Parrocchiale. Partecipa con impegno ai momenti formativi della parrocchia. Il catechista rimane sempre catechista, anche quando termina l’anno catechistico. Io sono sempre più convinto che un catechista che si prende a cuore i suoi ragazzi possa fare moltissimo. Egli resta per loro un punto di riferimento e collabora alla loro maturazione integrale (umana e cristiana). Trascrivo ora il “decalogo” del catechista come l’ho pensato qualche anno fa. Il catechista è un discepolo che ha incontrato il Signore; il catechista è un discepolo che ha una relazione viva col Signore; il catechista è un discepolo che è capace di raccontare il Signore; il catechista è un discepolo che è in comunione con la Chiesa universale, diocesana e locale; il catechista è un discepolo educatore lungo tutto l’anno; il catechista è un discepolo che sa integrare i fallimenti senza abbattersi; il catechista è un discepolo appassionato; il catechista è un discepolo che ha un amore esuberante per Gesù.