PREGHIERA DI UN PARROCO LA SERA DEL CORPUS DOMINI
PREGHIERA DI UN PARROCO LA SERA DEL CORPUS DOMINI
La chiesa è ormai vuota ... tutti se ne sono andati ... anche i ministranti e i collaboratori gradualmente hanno fatto ritorno alle loro case ... c'è solo il rumore di una musica che viene da non lontano, ma che lo scroscio del temporale ben presto zittisce. Ora la chiesa è silenziosa e quasi buia: solo le lampade del Santissimo risplendono, spandendo una luce calda e misteriosa. Mi siedo su uno sgabello in presbiterio e mi volto verso il tabernacolo. La porticina è illuminata dai guizzi delle due fiammelle. C'è un silenzio carico di Parola, quella che in questi giorni ha raggiunto il cuore di molti e adesso è lì in ciascuno di essi, come seme pronto a germogliare, se non viene dimenticato. E ho cominciato a parlare a Gesù: "Ho visto la mia gente, in questi giorni quattro giorni, silenziosa, orante, attenta. Ho visto coloro che sono passati per dieci minuti, per mezz'ora, per un’ora, per molte ore al giorno; li ho visti di mattina, all'ora del pranzo, di pomeriggio, all'ora di cena, di sera, di notte. Ho visto i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, i giovani, gli adulti, gli anziani. Li ho visti immersi nel silenzio, con lo sguardo fisso su di Te. Li ho visti con un sussidio tra le mani; li ho sentiti pregare e cantare in gruppo. Li ho ammirati ... così impegnati nella contemplazione. Ho gioito questa sera, portandoTi Signore lungo le nostre vie, tra le nostre case, dopo aver celebrato il Tuo Sacrificio. Ma ho capito che eri Tu che portavi me, come ogni giorno, del resto, e ogni notte, anche quelle che chiamiamo oscure. Ho pensato che cosa grande e tremenda è il sacerdozio, col quale Tu, tramite un poverissimo uomo, Ti rendi presente per gli altri tuoi fratelli e sorelle. Mi è venuto in mente di aver detto parole impegnative durante la Messa, ossia che si deve passare dalla religione alla fede, perché la religione a lungo andare "stufa", mentre la fede, che è relazione con Te, cresce sempre di più e riempie il cuore, come l'aria colma i polmoni. Questa sera, in questa penombra, Ti prego, Gesù, per tutta la mia gente. In un abbraccio ideale li stringo tutti a me per donarli a Te, che cercano, anche se a volte non lo sanno. Ormai conosco i volti di molti, e anche se questa sera non ce la faccio a passarli tutti in rassegna, Te li raccomando tutti, nessuno escluso. Fa' che passino dalla religione alla fede, dalle "cose" della religione, che pure sono importanti e aiutano, alla fede, cioè a Te. Attraili, incantali, conducili. Non permettere che seguano cammini di morte, che bevano a cisterne screpolate dove l'acqua è velenosa ... Ti prego anche per quelli che non ho visto in questi giorni, per quelli che insultano e irridono: tocca anche il loro cuore, prima che sia troppo tardi, prima che buttino via anni interi lontani da Te". Ormai si è fatto tardi. La fiamma continua ad ardere nelle due lampade e la sua luce calda mi ricorda il fuoco che Tu volevi portare e di fatto hai portato sulla terra. Mi alzo, mi inginocchio, ti saluto e rientro in casa. Tutto è silenzioso e carico della Tua presenza nella quale ci ospiti ormai per sempre. Adesso è notte, ma è "chiara come il giorno".