MISSIONE PARROCCHIALE: GLI AMBITI DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
MISSIONE PARROCCHIALE: GLI AMBITI DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
Cari fratelli e sorelle, mentre la Missione Parrocchiale volge al termine, voglio riprendere qui alcune considerazioni offerte da papa Francesco nel documento programmatico del suo pontificato, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium (la gioia del Vangelo). In esso, il Papa ha detto che “la nuova evangelizzazione chiama tutti e si realizza fondamentalmente in tre ambiti.
In primo luogo, menzioniamo l’ambito della pastorale ordinaria, animata dal fuoco dello Spirito, per incendiare i cuori dei fedeli che regolarmente frequentano la Comunità e che si riuniscono nel giorno del Signore per nutrirsi della sua Parola e del Pane di vita eterna. Vanno inclusi in quest’ambito anche i fedeli che conservano una fede cattolica intensa e sincera, esprimendola in diversi modi, benché non partecipino frequentemente al culto. Questa pastorale si orienta alla crescita dei credenti, in modo che rispondano sempre meglio e con tutta la loro vita all’amore di Dio.
In secondo luogo, ricordiamo l’ambito delle persone battezzate che però non vivono le esigenze del Battesimo, non hanno un’appartenenza cordiale alla Chiesa e non sperimentano più la consolazione della fede. La Chiesa, come madre sempre attenta, si impegna perché essi vivano una conversione che restituisca loro la gioia della fede e il desiderio di impegnarsi con il Vangelo.
Infine (in terzo luogo) rimarchiamo che l’evangelizzazione è essenzialmente connessa con la proclamazione del Vangelo a coloro che non conoscono Gesù Cristo o lo hanno sempre rifiutato. Molti di loro cercano Dio segretamente, mossi dalla nostalgia del suo volto, anche in paesi di antica tradizione cristiana. Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile. La Chiesa non cresce per proselitismo ma per attrazione.
Giovanni Paolo II ci ha invitato a riconoscere che bisogna, tuttavia, non perdere la tensione per l’annunzio a coloro che stanno lontani da Cristo, perché questo è il compito primo della Chiesa. L’attività missionaria rappresenta, ancor oggi, la massima sfida per la Chiesa e la causa missionaria deve essere la prima. Che cosa succederebbe se prendessimo realmente sul serio queste parole? Semplicemente riconosceremmo che l’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa. In questa linea, i Vescovi latinoamericani hanno affermato che non possiamo più rimanere tranquilli, in attesa passiva, dentro le nostre chiese e che è necessario passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria. Questo compito continua ad essere la fonte delle maggiori gioie per la Chiesa: «Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione» (Lc 15,7)”.
Ciò che il Papa qui ci ha detto è essenziale nella comprensione dell’impegno missionario della Chiesa: la Missione Parrocchiale si è mossa su questi livelli. Preghiamo la Vergine Maria affinché non manchino i frutti tanto desiderati, quei “prodigi” che accompagnavano l’annuncio della Parola all’inizio della predicazione del Vangelo.