QUARESIMA 2018, la missione parrocchiale, le “tre sere settimanale” e lo “sfido”.
QUARESIMA 2018, la missione parrocchiale, le “tre sere settimanale” e lo “sfido”.
Cari fedeli, ritorna la Quaresima come “tempo forte”, tempo di particolare attenzione alle cose dello Spirito, cioè “ai gemiti” che lo Spirito Santo esprime in noi e che urgono la nostra conformazione a Cristo. La Quaresima è “tempo di prova” per sapere – come dice il Signore nel Deuteronomio “ciò che abbiamo nel cuore” e capire “se temiamo Dio oppure no” (dove “temere” non significa “paura”, ma “timore di dispiacergli, di contristarlo”). Gli aspetti caratteristici di questo tempo santo sono il digiuno, la preghiera e l’elemosina. DIGIUNO, ossia: maggiore generale sobrietà di vita attraverso una “penitenza dei sensi”, che ognuno può adattare alla propria situazione; per esempio: meno cibo, meno immagini (televisione, computer, tablet, cellulare); meno parole (recupero del silenzio interiore ed esteriore); meno divertimenti etc. (è un “meno” non fine a se stesso, ma per un “più” di attenzione a ciò che lo Spirito urge dentro di noi). PREGHIERA, ossia: maggior rigore e coinvolgimento nella partecipazione alla Messa domenicale, nelle cd. “preghiere del buon cristiano” di tutti i giorni, mattino e sera; nella partecipazione alla Messa feriale e ai momenti di riflessione e di orazione previsti dalla parrocchia; ma soprattutto nell’atteggiamento interiore di attenzione alla presenza di Dio a cui corrisponde l’impegno a ricordarsi di lui più volte durante la giornata. ELEMOSINA, ossia condivisione delle necessità/povertà dei fratelli; risposta generosa alle iniziative di carità della parrocchia; impegno a favorire la crescita di una mentalità di premura e di accoglienza (penso ai nostri anziani così spesso soli …). Legando insieme questi tre aspetti, vorrei proporre, come lo scorso anno, la “TRE SERE SETTIMANALE”, vale a dire la scelta di vivere interamente i tre giorni di mercoledì, giovedì e venerdì di tutte le settimane di quaresima in questo modo: a) partecipando ai tre momenti di preghiera/riflessione previsti dalla parrocchia (la lectio divina il mercoledì sera; l’adorazione eucaristica personale il giovedì sera; la Via Crucis il venerdì sera); b) togliendo qualcosa a noi in questi tre giorni (un caffè, le sigarette, un bicchiere di vino, una birra, un cibo più costoso, scegliendone uno a minor prezzo, un dolce, un divertimento, una comodità etc. etc.); c) traducendolo poi in offerta di carità e mettendolo quindi nella bussola in chiesa parrocchiale al termine della Via Crucis del venerdì sera, il cui ricavato - quest’anno - destineremo con tutta la diocesi, ai cristiani della Piana di Ninive (Iraq), scacciati dall’ISIS, desiderosi di tornare e di ricostruire la vita in quella regione. So che è impegnativo, ma la quaresima deve essere impegnativa! Come l’anno scorso, propongo ancora anche lo “sfido”, che consiste nel misurarsi in qualche cosa reciprocamente (per esempio nelle rinunce o negli impegni sopra evidenziati, oppure in qualche lato del proprio carattere …). Possiamo scambiarci lo “sfido” con qualcuno della nostra famiglia, col marito, con la moglie, col fidanzato, con la fidanzata, col figlio, con la figlia, con il nonno, con la nonna, con un amico, con un’amica etc.. Chiedo ai catechisti di proporre lo “sfido” a tutti i loro gruppi di catechesi. Mi aspetto una Quaresima seria, di grande impegno. Ma proprio per questo non mancheranno le tentazioni: rappresentano la prova. Vinciamole con la grazia di Cristo. La Missione Parrocchiale, che vivremo nel “cuore della Quaresima” sia occasione di gioioso slancio! Buona Quaresima cari fratelli e sorelle!