“PAULOTI FALSI”

  • 21/01/2018
  • Don Gabriele

“PAULOTI FALSI”

Cari fedeli,

questa è un’espressione che mi è capitato di sentire più volte nel nostro paese: a volte con ironia, altre con sufficienza o senso di superiorità, altre ancora con pregiudizio. Tale espressione – se non erro – identifica coloro che in qualche modo sono collegati alla Chiesa, alla parrocchia. In ogni caso, questa locuzione può essere oggetto di riflessione sotto almeno due punti vista. Primo: dal punto di vista di coloro che vengono definiti “pauloti falsi”. Questa identificazione può indurre, infatti, ad un serio esame di coscienza: la nostra religiosità è autentica? Siamo sinceri? Assumiamo delle “pose”? Siamo disinteressati? Siamo umilmente orgogliosi di appartenere alla Chiesa di Cristo? Nelle relazioni con gli altri siamo onesti, leali, desiderosi di volere il bene del prossimo? Non contraddiciamo con la vita – benché la fragilità ci appartenga e nessuno pertanto sia impeccabile – la fede che professiamo con le labbra? Oppure siamo “corrotti”, come dice il Papa, quando vuole additare i cristiani che hanno fatto una scelta permanente per il male? Detto in altri termini: chi ci chiama “pauloti falsi” ha qualche motivo per farlo? Se così fosse, è necessario mettere in atto subito un coraggioso programma di conversione. Secondo: dal punto di vista di coloro che chiamano gli altri “pauloti falsi”. Costoro ovrebbero domandarsi, innanzi tutto: “Non è questo un facile modo di “giustificare” me stesso, cercando di mettermi la coscienza posto perché – pur essendo battezzato cattolico – non frequento la Messa domenicale, non mi confesso mai, butto via il mio tempo trascorrendo ore e ore nei bar, infilando bestemmie una dopo l’altra, non aiuto nessuno, vivendo solo per me stesso e i miei vizi?” Voglio dire: accusando i “pauloti” di essere falsi, sto forse accarezzando il mio disimpegno nei confronti della fede con la scusa che “tanto, quelli che vanno in chiesa sono peggio degli altri”? Se fosse così – e ho ragione di pensare che per non pochi sia effettivamente così – chi sono i “falsi”: i “pauloti” o coloro che li accusano di falsità? E che dire di quei genitori (purtroppo so che ce ne sono) che additano ai loro figli – per i quali hanno chiesto il battesimo – coloro che hanno un rapporto regolare con la parrocchia come persone “false”? Si deve dire poi che questa distinzione tra “pauloti” e coloro che non lo sono non fa bene al nostro vivere insieme. Crea, infatti, delle divisioni, alza dei muri, che poi sono difficilmente valicabili. Così, invece di curare la serena convivenza si continua a mantenere nel tessuto del paese un motivo di disunione. Per finire, torno a richiamare a tutti i fedeli la necessità di far sì che la parrocchia sia una comunità attraente. Per il resto, vale la pena tenere presente serenamente ciò che dice San Pietro nella sua prima lettera: “Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti” (1 Pt 2,15).

Ultime News

07/06/2025

APPELLO ALL’UNITÀ

31/05/2025

ASCENSIONE E PENTECOSTE

24/05/2025

INIZIO DEL MINISTERO PETRINO DI PAPA LEONE XIV

17/05/2025

BREVE BIOGRAFIA DI PAPA LEONE XIV