L’EDUCAZIONE ALLA PACE (dal discorso alla città tenuto dall’Arcivescovo di Milano il 6 dicembre 2024, in occasione della solennità di Sant’Ambrogio)
L’EDUCAZIONE ALLA PACE (dal discorso alla città tenuto dall’Arcivescovo di Milano il 6 dicembre 2024, in occasione della solennità di Sant’Ambrogio)
Non è insignificante l’educazione al gesto minimo di non buttare la carta per terra. Ma che cosa pensare di Paesi dove si sganciano bombe dappertutto, dove la guerra distrugge, avvelena, rovina la vita delle persone, l’ambiente e la storia di popoli oppressi da troppi anni di umiliazioni e violenze?
Rimangono inascoltati gli appelli di papa Francesco per cercare soluzioni diplomatiche ai conflitti in atto; non interessano ai potenti le lacrime e le ferite inguaribili nell’anima e nel corpo degli innocenti.
Noi tutti siamo stanchi della guerra, delle notizie di guerra e delle ragioni addotte per giustificarla. Siamo stanchi e ci sentiamo impotenti e inascoltati quando chiediamo pace.
L’anno giubilare può essere il tempo propizio per diventare pellegrini di speranza, per farci carico dell’educazione alla pace nelle scuole, negli oratori, nelle attività culturali, nella pratica sportiva, in ogni ambito della vita sociale.
L’educazione alla pace chiede un impegno costante per estirpare le radici dell’odio e della violenza sparse dappertutto e che talora esplodono tragicamente tra le pareti domestiche, nelle vie della città, negli stadi. Ha bisogno di una cultura di pace che rilegga la storia e ne impari la lezione: la guerra è sempre una sconfitta, una sciagura per vincitori e vinti, scatena sempre reazioni e vendette che producono frutti avvelenati.
L’educazione alla pace ha bisogno di una spiritualità che sa pregare, che riconosce in Dio l’unico Padre e dunque coltiva il seme di fraternità che è seminato in ogni uomo e in ogni donna, sotto ogni cielo.
L’educazione alla pace è possibile per un’alleanza educativa che sappia coinvolgere famiglie, espressioni aggregative della società civile, della comunità cristiana, delle confessioni cristiane presenti nel territorio, dei fedeli di tutte le religioni. Ha bisogno di nuovi pensieri e di nuovi sogni, di nuove politiche e di nuovi profeti per rimuovere le cause dei conflitti che si annidano nelle ingiustizie, nelle violenze, nella corruzione, nell’abuso dell’ambiente, nella disumanizzazione del nemico.