VERSO LA MISSIONE PARROCCHIALE CON DECISIONE E SPERANZA
VERSO LA MISSIONE PARROCCHIALE CON DECISIONE E SPERANZA
Cari fedeli,
terminato il periodo natalizio per il quale rendiamo grazie, mentre stiamo vivendo i giorni della commemorazione del 150° anniversario della morte del nostro concittadino, il vescovo Novasconi, ci orientiamo decisamente alla Missione Parrocchiale. Ad essa ci siamo preparati in alcune tappe della cosiddetta “premissione”, durante la quale abbiamo potuto conoscere i missionari, apprezzando le loro persone, il loro stile e i contenuti del loro annuncio. Ora entriamo nei giorni della preparazione prossima, che vivremo soprattutto nella preghiera. Il giorno dell’Epifania – festa missionaria per eccellenza – sono state distribuite le immagini sul cui retro si trova la preghiera per la missione: la reciteremo ogni giorno al termine della Santa Messa e vi prego di farlo anche nelle vostre case, magari prima di pranzo e/o di cena, quando la famiglia è tutta riunita. Il “Gruppo Missionario dei 72”, che è il “braccio operativo” della Missione, costituito da dieci équipes, sta predisponendo tutto ciò che è necessario, ma –soprattutto – attraverso incontri formativi sta entrando nel significato della Missione. Questo Gruppo dovrebbe continuare ad esistere anche dopo la Missione, tenendo viva, in sinergia con tutti gli altri gruppi della parrocchia, la tensione evangelizzatrice della nostra comunità. Perché si fa la Missione? 1) Per annunciare nuovamente il kerigma, ossia il messaggio cristiano, che papa Francesco, nella Evangelii gaudium, rende con queste parole: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti” (n. 126). 2) Perché è tipico dell’amore condividere con gli altri i grandi doni ricevuti: e la conoscenza di Gesù Cristo è il “dono” grande che il Padre celeste ci ha fatto, affinché la nostra vita trovi il suo senso e non si corrompa dietro le passioni ingannatrici. 3) Perché non vogliamo rassegnarci alla stanchezza, alla noia, al ripiegamento su noi stessi, che generano malessere, fuga dalla realtà attraverso i “paradisi artificiali” della droga, dell’alcool, del gioco d’azzardo, della dipendenza dal mondo virtuale del web, del sesso vissuto senza amore e senza responsabilità. 4) Perché vogliamo ridestare, soprattutto nelle giovani famiglie ma non solo in loro, la gioia dell’educazione alla fede, come offerta di vita buona. 5) Perché …. Perché caritas Christi urget nos, cioè: l’amore di Cristo ci spinge. Alla fine, non vi è altra motivazione che questa!