RIUNIONE DEI CONSIGLI PASTORALI DELLE CINQUE PARROCCHIE DELLA COSTITUENDA COMUNITÀ PASTORALE
RIUNIONE DEI CONSIGLI PASTORALI DELLE CINQUE PARROCCHIE DELLA COSTITUENDA COMUNITÀ PASTORALE
Venerdì 8 novembre, alle ore 21.00, nell’oratorio di Castiglione, si è tenuta la seduta congiunta dei Consigli Pastorali Parrocchiali delle cinque Comunità. Dopo la preghiera iniziale, il Parroco, attingendo ad un articolo apparso qualche giorno prima su Avvenire, a firma del vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla, padre sinodale, ha proposto alla riflessione alcuni pensieri sul Sinodo dei Vescovi da poco conclusosi a Roma. In particolare ha sottolineato come siano due le sfide cruciali: il tema della fede in Dio nel mondo contemporaneo e la cura dell’iniziazione alla vita cristiana delle nuove generazioni. Infatti è andata in crisi non solo la trasmissione della fede, ma soprattutto la consegna delle forme buone della vita. La difficoltà a generare alla vita e alla fede in formato grande si staglia sullo sfondo del mondo occidentale secolarizzato. Ma anche gli altri continenti ne subiscono l’influsso dirompente. Ormai la ricerca di spiritualità non si presenta più solo come un bricolage del sacro che attinge a luoghi e tradizioni diverse, ma ciascuno si siede a una tavola imbandita di senso e di esperienze per vivere, in cui la dimensione trascendente è un cibo per occasioni eccezionali come la nascita, la sofferenza e la morte. Le vere sfide si concentrano tutte nel ricupero della forza generativa del Vangelo. Ciò richiede soprattutto per ragazzi, adolescenti e giovani la ripresa del triangolo educativo tra famiglia, scuola e comunità cristiana. Ha ricordato poi che la Chiesa dev’essere come una casa di cristallo perché tutti la osservano e devono poter vedere attraverso la trasparenza delle sue pareti come si parla, si decide e cresce la vita cristiana, in modo particolare per quanto riguarda i processi del discernimento comunitario, la sinodalità delle decisioni, la trasparenza delle valutazioni e dei rendiconti economici. Grande impressione ha fatto nel Sinodo il grido che s’è levato dai teatri di guerra nel Medio Oriente, in Ucraina e in molti altri siti del mondo, all’origine di imponenti fenomeni migratori e della divaricazione tra popoli ricchi e poveri. Tuttavia, lo sguardo sul mondo delle povertà va differenziato. Non ci si può concentrare solo sull’indigenza materiale, ma occorre farsi prossimi della vulnerabilità e di tante povertà spirituali che affliggono anche il mondo del benessere e i figli dell’abbondanza. Il volto delle povertà è tentacolare e richiede ai cristiani lo sforzo di uscire dai luoghi comuni. Soprattutto da noi in Occidente la mancanza di senso e di futuro mina come un male oscuro le fasce giovanili, generando disagio, dipendenze, depressione, male di vivere. Dopo la riflessione sulla vita della Chiesa, il Parroco si è soffermato a richiamare ancora alcuni principi che presiedono la nascita delle Comunità Pastorali, tra queste la conduzione unitaria della stessa che ha come riferimento il Consiglio pastorale di Comunità pastorale. Per questo motivo, con la dovuta gradualità, sarà necessario formare un solo Consiglio Pastorale per tutte le parrocchie della Comunità Pastorale, che sarà appunto il Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale, pur lasciando in loco, nelle singole parrocchie, un gruppo di riferimento. Terminata l’esposizione, i consiglieri sono passati a verificare la fattibilità del calendario preparato dal Coordinamento Sinodale della Comunità Pastorale (ossia l’organismo creato oltre un anno fa, composto dai sacerdoti e da alcuni rappresentanti dei singoli Consigli Pastorali), relativo agli appuntamenti comuni alle cinque parrocchie. Tra questi: la Veglia di Avvento il 30 novembre; le lectiones divinae di Avvento dislocate nelle varie parrocchie; le due catechesi sul Giubileo; l’assemblea delle cinque parrocchie (preceduta magari da assemblee minori); il pellegrinaggio giubilare in Cattedrale; il ritiro dei genitori dei ragazzi dei sacramenti; senza dimenticare l’offerta dei Campi Scuola estivi per i ragazzi e i giovanissimi. Successivamente si è sviluppato un ampio dibattito, che ha consentito non solo la condivisione dei vari punti di vista, ma anche la decisione su alcune scelte.