L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI
L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI
Ad una umanità oppressa da mali senza numero, che essa stessa si è procurata, ai fedeli della Chiesa sempre più confusi e disorientati sembra quasi una favola il ritornello: “Viene il Signore!”. Da 2000 anni lo stiamo ripetendo ma Lui non si vede. E neppure la sua Parola pare abbia presa sul mondo. Lo stesso camminare verso il Natale sembra sempre più svuotato di senso e il vuoto viene riempito da tanti surrogati. Un clima di tristezza, di sfiducia, di fatalismo e di cinismo pare essersi disteso sui nostri cuori e sulle nostre comunità. Il mio occhio di pastore vede vite attaccate all’effimero, l’arroganza della stupidità, il vuoto di gente che riempie le sue giornate col nulla, miraggi del benessere e del divertimento dimentico di Dio … I veri poveri sono quelli spiritualmente completamente secchi: e non importa davvero se hanno il portafoglio pieno, i fine settimana sulla neve o nei paesi tropicali. Sono poveri, poveri, poveri. E’ terribile la povertà spirituale: genera poi mostruosità. Dove stiamo andando? Davvero sono arrivati gli ultimi tempi nei quali la Chiesa sarà ridotta al minimo per le colpe dei suoi figli e la cattiveria dei suoi persecutori e gli uomini seguiranno le loro voglie e i desideri tenebrosi dei loro cuori? E’ sotto gli occhi di tutti che siamo su un crinale dal quale è facile scivolare. Che cosa ci salverà? I tentativi lodevoli di arginare l’inquinamento? Le scoperte scientifiche? La tecnologia sempre più sofisticata? Quanti passi sono stati fatti in questi decenni e con un’accelerazione incredibile. Ma sarebbe un povero illuso chi pensasse che un clima migliore, una scienza ancor più efficace e una tecnologia maggiormente raffinata farebbe scomparire il male che c’è. No. Si tratta di un male antico, radicato nel cuore dell’uomo dal quale egli non riuscirà a liberarsi da solo. L’Avvento e il Natale rappresentano nuovamente un’offerta perché davvero i cieli – secondo la preghiera accorata del profeta Isaia – si sono squarciati e Dio cammina tra noi: ci ha lasciato la testimonianza della sua vita, la sua Parola, i suoi Sacramenti, la sua Chiesa. Non è ancora il tempo di vederlo coi nostri occhi umani, ma abbiamo altri occhi i quali, senza contraddire i primi, vedono più in profondità, perché, come diceva S. Exupéry nel “Piccolo Principe”, davvero “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Il tempo di Avvento è il periodo in cui ci si rimbocca le maniche perché è possibile creare un mondo nuovo, nel quale Gesù, il Signore, vuole cooptare ciascuno di noi. Perché le ipotesi sono due e sono tra loro in opposizione: o si crede sul serio e allora si vede davvero l’invisibile oppure non ci restano che le macerie di una terra che noi, restando lontani da Dio, renderemo sempre più inospitale.
Il vostro parroco
Don Gabriele