Omelia del Parroco alla S. Messa col TE DEUM del 31 dicembre 2022
Omelia alla S. Messa del 31 dicembre 2022
1. Due icone bibliche
Il brano evangelico di Luca, anche attraverso la menzione della circoncisione e dell’imposizione del nome “Gesù” al Bambino, continua la celebrazione natalizia e ci offre due stupende icone di fede.
Anzitutto l’icona dei pastori che, dopo l’annuncio straordinario dell’angelo, si affrettano senza indugio verso Betlemme. Anche noi oggi spiritualmente ci muoviamo già verso Betlemme, ove faremo sosta durante il pellegrinaggio parrocchiale in Terra Santa dal 25 agosto al 1° settembre; ma fin da ora guardiamo a questa città per invocare sulla terra in cui Gesù è nato la concordia e la pace tanto desiderate.
La seconda icona è quella di Maria che, non prescinde mai dalla Parola ascoltata né dagli eventi vissuti e conserva quindi nel cuore, come un tesoro intimo, tutte le parole e gli eventi in cui Dio le parla per confrontarli, meditarli, affidandosi sempre più fiduciosamente a Dio momento per momento.
Siamo anche noi invitati in questa fine d’anno a fare, come già gli altri anni questo e esercizio di memoria nella fede e nella speranza.
2. Esercizio della memoria nella fede e nella speranza alla fine di un anno
La Chiesa Universale
E lo facciamo seguendo la consueta scansione dei tre cerchi concentrici: la Chiesa universale, la Chiesa diocesana, la parrocchia.
Ringraziamo il Signore per il ministero apostolico del Santo Padre, che sospinge la Chiesa nel cammino sinodale per una sempre maggior fedeltà al Vangelo; ringraziamo per i viaggi apostolici del Papa nel quali egli conferma i fratelli nella fede e parla a tutti gli uomini di buona volontà; ringraziamo in particolare per l’udienza concessa alla nostra diocesi il 26 agosto, nel corso della quale, ricordando il battesimo conferitogli da un sacerdote salesiano italiano ebbe a dire: “Mi piace ricordare per primo quello che mi lega a voi con una specie di “parentela” che chiamerei “battesimale”, aggiungendo poi: “Ecco perché dico che siamo un po’ parenti, ma non per via di sangue, no, il filo che ci unisce è ben più forte e sacro perché è quello del Battesimo!”
La Chiesa diocesana
Ringraziamo il Signore per il cammino compiuto dalla nostra diocesi, la quale ha portato a compimento il XIV Sinodo e ne ha avviato l’attuazione. Il libro sinodale, nei suoi cinque capitoli, è il solco nel quale vogliamo camminare nei prossimi anni. Uno dei primi frutti del cammino sinodale sarà la realizzazione delle “comunità pastorali”, come nuova modalità di “messa in rete” delle parrocchie, con un coinvolgimento sempre più ampio dei laici, a favore della formazione dei quali è stata istituita un’apposita commissione anche allo scopo di prepararli ad assumere responsabilità di coordinamento nelle comunità. La nostra parrocchia sarà coinvolta – insieme a quelle di Terranova, Bertonico, Turano e Melegnanello – nel cammino di realizzazione della “comunità pastorale”, la cui forma tipica prevede la presenza di un solo parroco, di altri sacerdoti come vicari e di vari collaboratori religiosi e laici. Ma su tutto ciò avremo occasione di ritornare.
Ringraziamo per il dono del Congresso Eucaristico Nazionale tenutosi a Matera in settembre, al quale ha partecipato – come membro della delegazione diocesana – anche un giovane della nostra parrocchia in qualità di ministro straordinario della S. Comunione. Il Congresso Eucaristico Nazionale trova un suo approfondimento nel cammino della nostra diocesi, reso capillare nella singole parrocchie, che si concluderà con la celebrazione del Congresso Eucaristico Diocesano nel settembre 2023.
La vita di parrocchia
Ringraziamo per la vita della nostra parrocchia in tutti i suoi aspetti. L’onda lunga della pandemia non è ancora passata; parecchi fedeli che vivevano la partecipazione regolare alla S. Messa domenicale non sono ancora ritornati, altri sono impediti per l’ingravescente età. Secondo una certa stima possiamo ritenere che i praticanti nella nostra parrocchia si aggirino intorno al 20%: un po’ poco per la tradizione di Castiglione.
Un aspetto che di primo acchito sembra innocuo, ma che non è tale ad una lettura più profonda, è quello della separazione tra i cd. “paulot” e gli altri. E’ una distinzione di carattere culturale che crea problema, tira su delle barriere e diventa discriminatoria. Con la comunità cristiana (tranne quelli che appartengono ad altre tradizioni religiose) quasi tutti hanno a che fare in quale modo, si pensi per esempio ai funerali o ai battesimi o comunque ai sacramenti, ma l’adesione sincera alla vita della comunità viene quasi bloccata dal pregiudizio sopra accennato. Con grande discapito di tutti.
Ringraziamo comunque per la vita della nostra parrocchia: la vita liturgica, che comprende il coinvolgimento di tante competenze; la formazione grazie ai catechisti e agli altri educatori; la testimonianza della carità tramite gli operatori caritas e del centro di ascolto; la cura delle strutture, ossia delle chiese con le loro pertinenze e del centro parrocchiale, a favore delle quali una nutrita schiera di volontari presta la propria opera. Al proposito, faccio appello affinché altri si rendano disponibili, secondo le proprie propensioni, ad integrare le forze in questi vari settori. Ringraziamo anche per le nostre società sportive, che cercano di far vivere lo sport in una dimensione cristiana, ma necessitano di una più profonda integrazione nel tessuto parrocchiale.
Rendiamo grazie per i 22 bambini rinati a vita nuova nel Battesimo; per i 17 bambini che per la prima volta si sono accostati al sacramento della riconciliazione; per i 23 bambini che hanno ricevuto per la prima volta il Corpo del Signore, per i 29 ragazzi a cui è stato amministrato il sacramento della Cresima; per i 18 quattordicenni che hanno fatto la professione di fede e per i 9 diciottenni che l’hanno rinnovata.
Ringraziamo e preghiamo per le 7 coppie di fidanzati che si sono unite in matrimonio.
Affidiamo nuovamente al Signore i 56 tra sorelle e fratelli che sono tornati alla Sua casa, ricordando in modo particolare don Abele.
Rendiamo grazie anche per il graduale risanamento economico dei conti della parrocchia. Il debito attuale di Euro 94.767 è relativo al solo mutuo in essere. Esso scadrà nel 2026, con una rata mensile pari ad Euro 2.300. Segnalo che lo scorso anno - alla data di oggi - il debito ammontava ad Euro: 117.938. In un anno abbiamo avuto un recupero di Euro 23.171.
Come vedete, il processo di risanamento continua, se si considera che a far data al 1° ottobre 2012 esso era stimato in Euro 815.575.
Le entrate, tenendo conto anche del bilancio della Scuola Materna Parrocchiale, sono state pari a Euro 323.000 circa, mentre le uscite pari a Euro 351.124 con una differenza in negativo di 28.214 Euro.
A nome della parrocchia ringrazio tutti coloro che la sostengono anche economicamente e mi piace rendere noto che don Abele, con testamento, ha lasciato alla nostra comunità i suoi beni.
Nell’anno che si sta chiudendo, la nostra parrocchia ha devoluto la cifra di Euro 11.304 a favore di opere caritative e di evangelizzazione, attraverso le diverse raccolte per giornate nazionali, diocesane e straordinarie.
Nell’ultima sera dell’anno che volge al termine e davanti alla soglia del nuovo, lodiamo il Signore! Manifestiamo a «Colui che è, che era e che viene» (Ap 1,8) il pentimento e la richiesta di perdono per le mancanze commesse, come pure il grazie sincero per gli innumerevoli benefici accordati dalla divina Bontà. In particolare, ringraziamo per la grazia e la verità che sono venute a noi per mezzo di Gesù Cristo, che nell’Eucaristia che ora celebreremo è la via per il nostro rendimento di grazie al Padre della Luce. In Lui è riposta la pienezza di ogni tempo umano. In Lui è custodito il futuro di ogni uomo. In Lui si avvera il compimento delle speranze della Chiesa e del mondo. Amen.