L’IMMACOLATA

  • 03/12/2022
  • Don Gabriele

L’IMMACOLATA

Iniziato l’Avvento, ci viene incontro la solennità dell’Immacolata. Essa celebra il mistero della preservazione dal peccato originale della Vergine Maria, a differenza di tutte le altre creature, perché in lei agì, nel momento del concepimento, la redenzione operata da Cristo con la morte e la risurrezione. Prima di arrivare alla solenne definizione del dogma, implicito nella Sacra Scrittura e inscindibilmente legato a ogni altra verità sulla Vergine a cominciare dalla grazia della sua Maternità Divina, vi furono secoli di approfondimenti teologici e, specie nel Basso Medioevo, dispute tra macolisti e immacolisti, con i primi che credevano sostanzialmente in una redenzione anticipata di Maria ma dopo il suo concepimento, mentre i secondi spiegavano, a ragione, che la Beata Vergine era stata preservata dal peccato originale fin dall’istante in cui sant’Anna l’aveva concepita. Già dal XV secolo, grazie anche alla propagazione del fondamentale contributo teologico del «Cantore dell’Immacolata», il beato Giovanni Duns Scoto (1265-1308), i teologi erano per la grande maggioranza concordi nel sostenere l’Immacolata Concezione; e diversi pontefici – come Sisto IV (nel 1483), Paolo V, Gregorio XV, Alessandro VII – si erano espressi a favore del dogma. I tempi per la sua proclamazione, dopo diverse suppliche indirizzate alla Santa Sede da tutto il popolo di Dio (vescovi, cardinali, ordini religiosi, sovrani e comuni fedeli), furono infine maturi con il beato Pio IX, il quale l’8 dicembre 1854 emanò la costituzione apostolica Ineffabilis Deus, che oltre a ricostruire i passaggi principali di questa storia di fede è anche un inno di commossa lode filiale alla Madre celeste e a maggior gloria di Dio. Queste sono le parole con cui il papa, il beato Pio IX, ex cathedra, in forza cioè dell’infallibilità attribuita dal Signore al suo Vicario, quando definisce solennemente verità che riguardano la fede ed i costumi, proclamò il dogma: “Perciò, dopo aver presentato senza interruzione, nell’umiltà e nel digiuno, le Nostre personali preghiere e quelle pubbliche della Chiesa, a Dio Padre per mezzo del suo Figlio, perché si degnasse di dirigere e di confermare la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato l’assistenza dell’intera Corte celeste e dopo aver invocato con gemiti lo Spirito Paraclito; per sua divina ispirazione, ad onore della santa e indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, ad esaltazione della Fede cattolica e ad incremento della Religione cristiana, con l’autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli”. Così vediamo anche con questa festa come il disegno di Dio si compia a beneficio di ogni uomo e ogni donna, che il sangue di Cristo ha redento, cioè ha riscattato, ha reso “immacolati” da “macchiati” che erano.

Il vostro parroco

Don Gabriele

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