Il sabato a pranzo alla tavola del parroco
Il sabato a pranzo alla tavola del parroco
Un altro amico ci ha lasciato, un fratello maggiore con quale ogni sabato – prima della pandemia – ci si trovava a pranzo. Eravamo in quattro: don Manuel, il sottoscritto, don Gino e don Abele. In poco più di un anno, la tavola si è quasi svuotata. Era bello trovarsi tutti e quattro alle dodici e trenta, preparare la tavola, scoprire che cosa passava quel giorno il convento. E poi, semplicemente, nascevano le confidenze, ci si comunicava le reciproche preoccupazioni (quello/a non si è visto più; quell’altro/a non sta bene …). E non mancavano le battute, i racconti spiritosi di don Gino, la narrazione dei ricordi: alcuni belli, altri dolorosi. E lo sguardo poi si allargava alla diocesi, agli altri confratelli, al papa, al mondo. La tavola era anche l’ambito in cui si programmava, si cercava quali vie percorrere, ci si proiettava innanzi. Ricordi semplici in memoria di due amici, di due fratelli che ci hanno preceduto. Storia minima di preti, che sta dentro la grande storia che senza quella minima non sarebbe. E dopo il caffè si ripartiva: le confessioni, la Messa, un’altra settimana di impegno ci stava dinanzi. Ma lo scambio fraterno ci aveva arricchito e ci aveva aiutati ad essere nella comunità parrocchiale un gruppo di preti che si voleva bene, che si aiutava, testimoniando senza pretese la fraternità di cui sempre si sente nostalgia.
don Gabriele