QUARESIMA 2017, la “tre sere settimanale” e lo “sfido”.
QUARESIMA 2017, la “tre sere settimanale” e lo “sfido”.
Cari fedeli, nel messaggio che il Papa ha inviato alla Chiesa per la Quaresima ci dice che essa “è un nuovo inizio, una strada che conduce verso una meta sicura: la Pasqua di Risurrezione, la vittoria di Cristo sulla morte. E sempre questo tempo ci rivolge un forte invito alla conversione: il cristiano è chiamato a tornare a Dio «con tutto il cuore» (Gl 2,12), per non accontentarsi di una vita mediocre, ma crescere nell’amicizia con il Signore. La Quaresima è il momento favorevole per intensificare la vita dello spirito attraverso i santi mezzi che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Alla base di tutto c’è la Parola di Dio, che in questo tempo siamo invitati ad ascoltare e meditare con maggiore assiduità”. Sollecitati dal Pastore della Chiesa universale, teniamo presenti allora gli aspetti caratteristici di questo tempo santo. DIGIUNO, ossia: maggiore generale sobrietà di vita attraverso una “penitenza dei sensi”, che ognuno può adattare alla propria situazione; per esempio: meno cibo, meno immagini (televisione, computer, tablet, cellulare); meno parole (recupero del silenzio interiore ed esteriore); meno divertimenti etc. (è un “meno” non fine a se stesso, ma per un “più” di spazio per la sequela di Cristo). PREGHIERA, ossia: maggior rigore nella partecipazione alla Messa domenicale, nelle cd. “preghiere del buon cristiano” di tutti i giorni, mattino e sera; nella partecipazione alla Messa feriale e ai momenti di riflessione e di orazione previsti dalla parrocchia; ma soprattutto nell’atteggiamento interiore di attenzione alla presenza di Dio a cui corrisponde l’impegno a ricordarsi di lui più volte durante la giornata. ELEMOSINA, ossia attenzione alle necessità/povertà dei fratelli; risposta generosa alle iniziative di carità della parrocchia; impegno a favorire la crescita di una mentalità di premura, di accoglienza, di condivisione (penso ai nostri anziani così spesso soli …). Legando insieme questi tre aspetti, vorrei proporre una sorta di sintesi attraverso ciò che chiamerei la “TRE SERE SETTIMANALE”, vale a dire la scelta di vivere interamente i tre giorni di mercoledì, giovedì e venerdì di tutte le settimane di quaresima in questo modo: a) partecipando ai tre momenti di preghiera/riflessione previsti dalla parrocchia (la lectio divina il mercoledì sera; l’adorazione eucaristica personale il giovedì sera; la Via Crucis il venerdì sera); b) togliendo qualcosa a noi in questi tre giorni (un caffè, le sigarette, un bicchiere di vino, una birra, un cibo più costoso scegliendone uno a minor prezzo, un dolce, un divertimento, una comodità etc. etc.); c) traducendolo poi in offerta di carità, mettendolo nella bussola in chiesa parrocchiale al termine della Via Crucis del venerdì sera. So che è impegnativo, ma la quaresima deve essere impegnativa! Sono gli esercizi annuali per purificare il nostro cuore e renderlo pronto a celebrare la grande solennità annuale, la Pasqua del Signore, la nostra Pasqua. Dobbiamo arrivare a Pasqua stanchi e contenti. Nella tradizione carmelitana esiste la pratica dello “sfido”: ci si impegna cioè in qualche cosa reciprocamente (per esempio nelle rinunce o negli impegni sopra evidenziati oppure in qualche lato del proprio carattere …). Possiamo farlo anche noi: possiamo scambiarci lo “sfido” con qualcuno della nostra famiglia, col marito, con la moglie, col fidanzato, con la fidanzata, col figlio, con la figlia, con il nonno, con la nonna, con un amico, con un’amica etc.. Chiedo ai catechisti di proporre lo “sfido” a tutti i loro gruppi di catechesi. Mi aspetto una Quaresima seria, di grande impegno. Ma proprio per questo non mancheranno le tentazioni: rappresentano la prova. Vinciamole con la grazia di Cristo. Buona Quaresima cari fratelli e sorelle!