UN MONDO SENZA DIO

  • 07/01/2017
  • Don Gabriele

Cari fedeli,

finite le feste natalizie, che sono state motivo di consolazione e di buona speranza (ma anche un po’ di sofferenza per il parroco, perché non vede ancora adeguata corrispondenza alla proposta formativa della parrocchia, e nota troppe assenze, anche da parte di chi invece dovrebbe essere presente nei momenti di rilievo della vita comunitaria), riprende il nostro cammino dentro i sentieri di un nuovo anno. Alcune notizie, apparse sui quotidiani di questo periodo, hanno riproposto il tema della convivenza di diverse fedi religiose. Così ci è toccato di leggere o di sentire ancora una volta che – per esempio – in quella tal scuola non si è fatto il presepio, nell’altra non si sono cantati i canti con riferimenti alla nascita di Gesù; più in generale la festa della natività del Salvatore tende ad essere sostituita con la festa di Babbo Natale … Tutto ciò – vien detto – per non offendere la sensibilità religiosa degli altri, che non sono cristiani. Ebbene, questo modo di ragionare è sbagliato, per una serie di ragioni che cercherò di sintetizzare. 1) E’ sbagliato perché sospinge il “fatto religioso” nella sfera del privato, non riconoscendo alcun valore all’incidenza della fede sul tessuto della vita pubblica, smentendo in tal modo semplicemente la storia. Pensiamo per esempio a quanti frutti di cultura e di carità (senza parlare di quelli di santità!) che ha prodotto il cristianesimo in mezzo a noi e in tutto il mondo. 2) E’ sbagliato perché, invece di stimolare la pacifica coesistenza in un sistema veramente pluralistico – e quindi arricchente – di fedi e credenze religiose, tende a creare una situazione asettica, in cui non c’è alcun scambio, ma un gelido deserto di pragmatismo a vantaggio della tecnocrazia, che poi spadroneggia sulla persona umana. 3) E’ sbagliato perché serve i “poteri forti e occulti”, che tentano in tutti i modi di creare un mondo senza Dio in nome della cosiddetta “laicità”. Ma un mondo senza Dio porta inevitabilmente all’annientamento dell’uomo, come abbiamo ampiamente visto nel secolo scorso, quando regimi totalitari atei hanno schiacciato milioni e milioni di uomini e di donne. L’autentica “laicità”, invece, non è quella che resta indifferente al fatto religioso. Infatti un tal genere di “laicità” rappresenta già una scelta di campo a favore di una minoranza, quella appunto che ritiene irrilevante il fatto religioso. L’autentica laicità, invece, è quella che non sceglie nessun campo e li promuove tutti (ovviamente nella misura in cui le forme religiose non siano contrarie all’ordine pubblico). 4) E’ sbagliato, soprattutto nei confronti dell’Islam, perché non fa null’altro che favorire il radicato pregiudizio dei musulmani in base al quale essi pensano che i non musulmani siano di fatto non credenti, acuendo, in tal modo, il loro giudizio negativo sull’Occidente, che nutre pensieri fondamentalisti che poi degenerano nel terrorismo. 5) E’ sbagliato perché parte dal presupposto che le religioni siano motivo di conflitto, mentre l’autentico spirito religioso cristiano si sposa con il rispetto delle altrui convinzioni e pratiche religiose, affinché in maniera reciproca, in tutte le società, sia realmente assicurato a ciascuno l’esercizio della religione liberamente scelta. Riflettiamo, cari fratelli e sorelle.

Ultime News

07/06/2025

APPELLO ALL’UNITÀ

31/05/2025

ASCENSIONE E PENTECOSTE

24/05/2025

INIZIO DEL MINISTERO PETRINO DI PAPA LEONE XIV

17/05/2025

BREVE BIOGRAFIA DI PAPA LEONE XIV