SOGNO UNA PARROCCHIA TUTTA EUCARISTICA E MISSIONARIA
SOGNO UNA PARROCCHIA TUTTA EUCARISTICA E MISSIONARIA
Cari parrocchiani,
domenica 23 ottobre, mentre avremo fra noi i missionari francescani, celebreremo la 90° Giornata Missionaria Mondiale. Nell’omelia del mio ingresso in parrocchia, il 27 settembre 2015, avevo detto: “Sogno una parrocchia tutta eucaristica e missionaria. Tutta eucaristica significa che al centro ci sta il Signore: è lui il fulcro, nell’atto dello spezzare il pane, nel gesto della vita che scaturisce dal dono di sé per amore. Tutta eucaristica significa che la Messa della domenica e l’adorazione dell’Eucaristia (quanto vorrei istituire l’adorazione perpetua!) restano – come ebbe a dire San Giovanni Paolo II nella sua visita a Lodi nel 1992 – il “nucleo incandescente”, senza il quale tutta la nostra attività rischia di diventare materia inerte. Tutta eucaristica significa avere la certezza che la Chiesa è fatta da lui, dal sacrificio della redenzione: io in loro e tu in me perché siano perfetti nell’unità e il mondo creda che tu mi hai mandato (Gv 17,23) Ma l’Eucaristia poi spinge fuori, Cristo cioè ci manda perché, attraverso di noi, le nostre parole e soprattutto la nostra vita buona secondo il vangelo, altri siano condotti all’Eucaristia, per essere a loro volta inviati”. Così dicevo nella mia omelia, che resta – per me – un punto fermo, programmatico. Sul tema della missionarietà il Papa, nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, ha asserito: “La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità. Sebbene certamente non sia l’unica istituzione evangelizzatrice, se è capace di riformarsi e adattarsi costantemente, continuerà ad essere «la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie. Questo suppone che realmente stia in contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi. La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione. Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione. È comunità di comunità, santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di costante invio missionario” (n. 28). Non smettiamo di riflettere, pregare e lavorare affinché la nostra comunità parrocchiale, in tutte le sue componenti, non si stacchi da questo orizzonte di riferimento che rimane centro propulsivo e paradigma di verifica.