VERSO L'ASSUNTA

  • 30/07/2017
  • Don Gabriele

VERSO L'ASSUNTA

Cari fedeli, il 6 agosto inizierà  la novena dell'Assunta, la nostra Patrona. Propongo qualche passo di una riflessione del teologo mons. I Biffi, apparsa sull'Osservatore Romano del 14 agosto 2012. "Per l'immaginazione l'essere nella gloria potrebbe far pensare alla lontananza da quanto esiste ancora nel tempo, ma è vero l'opposto: la gloria include il tempo, lo sovrasta e insieme lo abbraccia. Le apparizioni della Vergine sono come l'affacciarsi e l'insinuarsi singolare e in qualche misura visibile della sua gloria dentro i nostri confini, segnati dallo spazio e avvolti dal tempo: confini paragonabili a un velo sottile che in quel caso si apre al mondo celeste, cioè al mondo del Signore risorto e dei suoi santi. La gloria del cielo è sottratta alle successioni cronologiche e non c'è limite che la contragga; anzi, essa già  attrae il nostro mondo terreno, infinitamente meno vero e consistente, e si rivelerà  alla fine dei secoli. Per questo diciamo che Maria, assunta nella gloria, ci è quaggiù maternamente vicina, ed è possibile volgere a lei una tacita preghiera o anche soltanto uno sguardo affettuoso, che fa scaturire la gioia e il pianto. Viene qui in mente La Vierge au midi, la più incantevole e toccante delle poesie di Paul Claudel dedicate a Maria: Â«àˆ mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare. / Madre di Gesù Cristo, non vengo a pregare. / Non ho nulla da offrire e nulla domandare. / Vengo solo, o Madre, per guardarvi. / Guardarvi, piangere di gioia, sapere / che io sono vostro figlio e che voi siete là¬. / Solo per un momento mentre tutto si ferma / Mezzogiorno! / Essere con voi, Maria, in questo luogo dove voi siete. / Non dire nulla, guardare il vostro viso, / Lasciare cantare il cuore nel suo linguaggio». In questo suo sguardo intenso e prolungato, il poeta soprattutto contempla la bellezza di Maria. Lo rapisce il suo candore di creatura incontaminata, plasmata in grazia dalle mani del Creatore. Egli ringrazia la Vergine: «Perchè siete bella, perchè siete immacolata, / la donna nella Grazia finalmente ridonata». La ringrazia perchè essa è «La creatura nel suo onore dell'inizio e nel suo ultimo dispiegarsi, / qual è uscita da Dio il mattino del suo splendore originale»; perchè è «La donna, l'Eden dell'antica tenerezza dimenticata / il cui sguardo trova subito il cuore e fa piangere le lacrime accumulate». In questa ammirazione di Maria «ineffabilmente intatta», innalzata al cielo e divenuta compagna sulla terra, le parole diventano superflue e restano spente. Subentra al loro posto un quieto silenzio, colmo di dolcezza e rigato di pianto, che son poi i sentimenti che più si confanno dinanzi a tutti i misteri della salvezza". Viviamo la novena dell'Assunta con questi sentimenti!

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