Il TEMPO DELLE VACANZE E IL “RITMO DEGLI OTTO GIORNI”

  • 06/06/2016
  • Don Gabriele

Il TEMPO DELLE VACANZE E IL “RITMO DEGLI OTTO GIORNI”

Cari parrocchiani,

siamo già giunti al tempo delle vacanze: dalla scuola, prima di tutto, e poi – gradualmente – dal lavoro. Non si arresta, tuttavia, la vita della parrocchia: la liturgia, la formazione e la carità non vanno in vacanza. Se è legittimo allentare un po’ le attività, non è consentito mandare in vacanza la nostra relazione col Signore (la liturgia e la preghiera), la nostra formazione (che se non è permanente non è tale), la nostra carità fattiva. Ovviamente il mio pensiero corre soprattutto ai ragazzi e agli adolescenti. Non riesco proprio a rassegnarmi al fatto che – finita la catechesi – buona parte di essi non venga più a Messa la domenica. I genitori – e non solo – mi hanno sentito parlare più volte del “ritmo degli otto giorni”, ossia della partecipazione abituale alla Messa ogni domenica. La chiamo “ritmo” – cioè fatto regolare che si ripete nel tempo – per indicare come esso si debba inserire normalmente nel fluire della vita, sicché ne diventi un’espressione abituale (come il mangiare, il bere, il dormire etc.). Ritengo che faccia parte della fatica educativa dei genitori, che hanno scelto il Battesimo dei loro figli, aiutarli ad assumere questo “ritmo”, in modo tale che gradualmente lo riconoscano come il “loro” ritmo. Se la partecipazione alla Messa si arresta quando iniziano le vacanze, quale messaggio si veicola? Che la Messa non è essenziale, non fa parte del ritmo della vita. E i ragazzi fanno presto ad applicare la logica a questo fatto: se non è essenziale per la vita, perché fare la fatica di parteciparvi? Ma se i genitori e gli educatori riescono a far cogliere la necessità “vitale” di questo incontro con Cristo, di questa coinvolgente amicizia, di questo fare comunione con Lui per avere “una buona vita”, allora seminano per il futuro di questi ragazzi. Diceva papa Benedetto che Cristo non toglie nulla, nulla e dà tutto. La Messa è lasciarsi raggiungere – fino al punto di cibarcene – da Cristo. Il frutto maturo della partecipazione alla Messa è un’umanità piena, bella, attraente. Questo fa Cristo in noi. Cari genitori, volete privare i vostri figli di questo?

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