Il tempo fra la Risurrezione e l'Ascensione

  • 02/04/2016
  • Don Gabriele

Cari parrocchiani,

il tempo, che intercorre fra la Risurrezione e l'Ascensione, è quello in cui il Signore ha dato istruzioni ai suoi apostoli, che si era scelto nello Spirito Santo, come dicono gli Atti. In questi quaranta giorni Gesù ha per così dire formato la coscienza della sua Chiesa, ormai rinvigorita dalla Risurrezione, affinché fosse pronta ad assumersi la missione, per la quale Egli avrebbe effuso su di lei lo Spirito Santo il giorno di Pentecoste, una volta asceso alla destra del Padre. Così è rimasto nella coscienza della Chiesa anche ciò che non è stato esplicitamente scritto nei libri del Nuovo Testamento. Questa è la Tradizione della Chiesa, simile ad un fiume di acqua viva, dalla quale anche la Scrittura neotestamentaria è nata. In questi quaranta giorni che ci separano dell’Ascensione, anche noi, alla scuola degli Atti degli Apostoli, che leggeremo in tutte le Sante Messe sia festive sia feriali, intendiamo farci “formare” alla missione della Chiesa oggi. Mi riferisco alla grande Chiesa, ma anche alla espressione locale della Chiesa, che è la parrocchia. Vedremo la trasformazione interiore del gruppo apostolico, frutto della Pasqua, il modo di porsi nei confronti di chi non ha la fede e la maniera di annunciarla e testimoniarla, fino al dono della vita. Accompagneremo prima l’opera evangelizzatrice di Pietro e poi quella di Paolo. Assisteremo all’incontro del cristianesimo con le grandi culture del tempo e la graduale penetrazione del Vangelo. Le difficoltà e le sfide di allora non sono molto diverse da quelle di oggi. Per tale ragione gli Atti degli Apostoli sono una miniera preziosa da cui attingere abbondantemente e con sapienza.

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