NON DI SOLO PANE

  • 16/03/2019
  • Don Gabriele

NON DI SOLO PANE

Cari fedeli, al diavolo che lo tenta nel deserto dicendogli: “Se sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”, il Signore risponde: “Non di solo pane vivrà l’uomo”. Nell’omelia di domenica scorso ho già meditato con voi il senso di questa tentazione e il motivo in base al quale Gesù ha risposto con la citazione dell’Antico Testamento: “Non di solo pane vive l’uomo”, che continua: “ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Con questa tentazione, infatti, il diavolo insinua che le cose importanti sono quelle che noi definiamo “concrete”, sinteticamente il “pane”, appunto. Dio, in questo orizzonte, è inutile, perché per chi pensa così Egli non è concreto. Avere il pane, procurare il pane a chi non ne ha … questo è concreto; Dio no. Come mai – mi chiedo e vi chiedo – allora si muore ancora di fame nonostante la terra produca da mangiare con abbondanza per tutti? Come mai noi occidentali ci dobbiamo “difendere” da una dieta troppo ricca e i nostri fratelli di altre parti del mondo si ammalano per la denutrizione? Quali “sistemi” impediscono la giusta distribuzione del cibo? Sappiamo che dietro a queste domande stanno questioni formidabili. Ma se scaviamo fino a raggiungere l’osso della questione troviamo che la vera questione è l’INGIUSTIZIA. E da dove nasce l’ingiustizia? Dal nostro cuore! Il nostro cuore, infatti, è inclinato al male e da questo male non si libera da solo. Nessun medico, nessuno psicologo, nessun guru, nessuno se non Dio in Gesù ci libera. Dio è tanto concreto che solo Lui può cambiare il nostro cuore. E lo fa parlandoci attraverso la Sacra Scrittura; lo fa mettendo in noi la sua vita tramite i Sacramenti, in special modo l’Eucaristia, che Gesù ha voluto e ci ha lasciato perché potessimo assumere i suoi sentimenti, il suo modo di guardare al Padre dei cieli e agli uomini e alle donne sulla terra. Nonostante il mondo produca da mangiare per tutti, molti muoiono di fame, perché non abbiamo ancora cambiato il cuore, cambiato i “sistemi”. Mi viene in mente il grido di San Giovanni Paolo II all’inizio del ministero papale: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna”. Se guardo alla nostra parrocchia devo constatare che molti si sono lasciati abbindolare dal demonio: molti, infatti, pensano che Dio sia “inutile” perché non “concreto”; molti pensano che siano altre le cose “urgenti” e Dio non sia tra queste. Per cui non si prega più, non si va più a Messa, non si cura la propria formazione. E così si va avanti, allontanandosi sempre di più da Lui, facendosi del male da soli, perché ogni battito del nostro cuore lo chiama e lo implora essendo stati fatti per Lui, che è non solo la nostra origine, ma anche la patria del nostro cuore. Capita addirittura che qualcuno assuma proprio il ruolo del tentatore nei confronti degli altri. Può succedere che sia il marito a distogliere Dio dal cuore e dalla vita della moglie, quando le si instilla il dubbio e la si porta poco alla volta a tralasciare la vita di fede. Può capitare che sia la moglie a fare lo stesso col marito. Succede addirittura che uno o l’altro o entrambi i genitori distolgano i figli dal coltivare e vivere il rapporto Dio, fornendo loro dei surrogati: lo svago, lo sport, i soldi, il successo. Poveri, poveri, poveri genitori: chiamati a trasmettere la vita per vocazione, falliscono proprio là dove il Padre dei cieli li aveva stabiliti come Suoi “luogotenenti” sulla terra, affinché sviluppassero nella loro prole lo spirito dei figli di Dio! Preghiamo, cari fedeli, per tutti, affinché anche grazie a questa quaresima sia smascherata la subdola tentazione del demonio, che fa di tutto per allontanarci da Dio. Torniamo a Lui che non si è mai allontanato da noi e apriamo il nostro cuore, affinché possa gustare la gioia della sua amicizia.

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