La Pasqua celebrata in tre giorni: IL TRIDUO PASQUALE
TRIDUO PASQUALE, OSSIA LA PASQUA CELEBRATA IN TRE GIORNI
Cari parrocchiani,
siamo ormai giunti al cuore della Settimana Santa, compimento del cammino quaresimale. Ci apprestiamo dunque a celebrare il Triduo Pasquale. Dirò innanzi tutto ciò che il Triduo Pasquale NON e’: non si tratta di tre giorni che preparano alla domenica di Pasqua. Che cosa è dunque il Triduo Pasquale? Come dice il titolo di questo articolo è la Pasqua celebrata in tre giorni. Oppure, come insegnava Sant’Agostino, è il santo Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto. Il primo giorno del Triduo è dunque il giorno del Crocifisso: esso va dalla sera del giovedì santo alla sera del venerdì santo. Il secondo giorno del Triduo, quello del Sepolto: va dalla sera del venerdì santo alla notte del sabato santo. Il terzo giorno del Triduo è quello del Risorto: va dalla notte del sabato santo alla sera della domenica di Pasqua. Poi inizia il laetissimum spatium (il tempo della gioia), cioè la cinquantina pasquale, che culmina con la solennità di Pentecoste. Nel primo giorno del Triduo, quello del Crocifisso, rivivremo la “notte in cui Gesù fu tradito”, nella quale ha istituito l’Eucaristia, memoriale della sua Pasqua, affinché sia disponibile per tutte le generazioni di uomini e di donne che si affacceranno sulla terra, fino alla sua gloriosa venuta alla fine dei tempi; rivivremo poi, il giorno successivo, la sua beata Passione e la sua Morte, con le quali ha redento il mondo. Nel secondo giorno del Triduo, quello del Sepolto, sosteremo in silenzio accanto al suo sepolcro, nel quale Egli riposa come il grano di frumento, pronto a sprigionare una incontenibile energia di vita, facendo nostra l’attesa e la speranza della Beata Vergine Maria. Nel terzo giorno, quello del Risorto, rivivendo la grazia del nostro Battesimo e nutrendoci dell’Agnello immolato nel santo sacramento dell’Eucaristia, parteciperemo alla gioia e alla gloria del Signore, libero dalla morte, che trascina con sé l’uomo e l’universo alla pienezza della vita di Dio. La Pasqua celebrata così è il vertice di tutto l’anno della Chiesa e della vita del credente. In che maniera possiamo rendere fruttuoso il Triduo pasquale? Assumendo l’atteggiamento della santa Chiesa, che in questi giorni si sente ancor più attirata dal suo Sposo, curando un raccoglimento più profondo, accendendo con maggior intensità l’amore per il Signore, non avendo paura di “sprecare” il tempo per Lui, partecipando alla divina liturgia. Se infatti la Pasqua è celebrata in tre giorni, si può dire che solo chi partecipa a tutte le liturgie dei tre giorni del Triduo fa pienamente Pasqua. E quali sono queste liturgie? 1. la Messa della Cena del Signore (la sera del giovedì santo); 2. l’Azione liturgica della morte del Signore (il pomeriggio del venerdì santo); 3. la solenne Veglia pasquale (la notte del sabato santo); 4. la Messa solenne di Pasqua della domenica di Pasqua; 5. i solenni vespri battesimali della domenica di Pasqua. E’ ovvio che la confessione di Pasqua assume un valore e un significato particolarissimo: essa pure fa parte dei sacramenti pasquali, perché è frutto della morte e della risurrezione del Signore. Comincio da qui ad augurarvi buona Pasqua celebrata in tre giorni, in attesa di incontrarvi di persona. Risorgiamo insieme nel Signore Gesù!