IL RUOLO INDISPENSABILE DEL PADRE. 3 (continua)

  • 24/10/2020
  • Don Gabriele

IL RUOLO INDISPENSABILE DEL PADRE. 3 (continua)

Cari fratelli e sorelle, offro ancora qualche spunto di riflessione sulla figura del padre, desunto sempre da un conferenza tenuta da padre Giovanni Cucci, gesuita, lodigiano, che è stato già ospite in parrocchia qualche anno fa.

La sconfitta edipica e la dimensione religiosa

L’intuizione di Freud circa l’importanza del ruolo paterno in ordine allo sviluppo del senso religioso, nel bene come nel male, per quanto legata alla sua personale esperienza, è stato ampiamente confermato dalla successiva ricerca psicologica. L’influenza affettiva, negativa, tribolata o assente, del padre emerge con insistenza nei racconti e indica che questa relazione spesso gioca un ruolo importante nel tipo di trasformazioni religiose qui esaminate. La frequenza religiosa della famiglia gioca infine un ruolo importante e durevole nel tempo nei confronti dei figli. Uno studio in proposito evidenzia che il 61% degli adulti statunitensi che frequentava la chiesa da bambini continua tuttora a frequentarla, mentre il 45% dei bambini non praticanti continua a disertarla nell’età adulta. Altri dati interessanti emergono a proposito della relazione tra istruzione e pratica religiosa. Una ricerca compiuta in Svizzera mostra il possibile legame tra paternità ed educazione religiosa: il fattore decisivo nel determinare il passaggio della religione alla generazione successiva è la pratica religiosa del padre di famiglia. Da essa dipende, in modo pressoché totale, se i suoi figli frequenteranno o meno la chiesa. Se il padre non va in chiesa, solo un bambino su cinquanta frequenterà la chiesa da adulto, indipendentemente da quanto ci va la madre. Se il padre la frequenta regolarmente, da due terzi a tre quarti dei loro figli andranno regolarmente in chiesa, indipendentemente da quanto lo fa la madre. Non si può non ricordare infine quanto nella stessa bibbia il padre risulti importante per la vita di fede del bambino. Si pensi ad esempio alla situazione della famiglia di Gesù; in fondo, un marito e un padre non risultavano forse inutili? Il motivo della necessità di un padre, anche se putativo, non può essere individuato solo dalla consuetudine del tempo o dalla garanzia di una tranquillità esteriore, elementi d’altronde ben poco presenti in questa famiglia. Il motivo è di altro tipo, e viene sottolineato con chiarezza dall’esortazione apostolica di Giovanni Paolo II, Redemptoris custos, dedicata appunto alla figura di s. Giuseppe. Il papa vede in Giuseppe quel compito da sempre affidato al padre di introdurre il bambino nella realtà del mondo: «Gli evangelisti sono molto attenti a mostrare come nella vita di Gesù nulla sia stato lasciato al caso, ma tutto si sia svolto secondo un piano divinamente prestabilito […]. Maria è l'umile serva del Signore, preparata dall'eternità al compito di essere madre di Dio; Giuseppe è colui che ha l'incarico di provvedere all'inserimento «ordinato» del Figlio di Dio nel mondo, nel rispetto delle disposizioni divine e delle leggi umane. Tutta la vita cosiddetta «privata» o «nascosta» di Gesù è affidata alla sua custodia». Si ritrova in questo testo l’intuizione centrale che ha attraversato le riflessioni fin qui svolte a proposito del ruolo del padre all’interno della famiglia: Giuseppe esercita la sua vocazione di padre, di «assicurare la protezione paterna a Gesù» (n. 7), di «inserire il Figlio nel mondo», di custodirlo perché possa crescere, apprendere un lavoro e diventare uomo: «La crescita di Gesù “in sapienza, in età e in grazia” (Lc 2,52) avvenne nell'ambito della santa Famiglia sotto gli occhi di Giuseppe, che aveva l'alto compito di “allevare”, ossia di nutrire, di vestire e di istruire Gesù nella legge e in un mestiere, in conformità ai doveri assegnati al padre». E, in quanto padre, è chiamato da Dio a proteggere il figlio dai pericoli. È infatti a lui che l’angelo in sogno comanda di portare il bambino lontano da Erode (cfr Mt 2,13). Va anche precisato che la crisi del padre si ripercuote naturalmente anche sulla madre. Mancando il padre, c’è il rischio che la madre investa in maniera spropositata nella relazione con i figli, soffocandoli e perdendo le distanze, chiedendo loro di riempire l’affetto che non può ricevere da un uomo.

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