LA COMUNITA’ CRISTIANA DI CASTIGLIONE E’ VICINA AL MONDO DEL LAVORO

  • 10/05/2020
  • Don Gabriele

LA COMUNITA’ CRISTIANA DI CASTIGLIONE E’ VICINA AL MONDO DEL LAVORO

Riportiamo il Messaggio che il Parroco ha letto al termine della Messa domenicale del 3 maggio

Venerdì, primo maggio, abbiamo celebrato la festa di S. Giuseppe lavoratore: è stata l’occasione per pregare per tutto il mondo del lavoro. Oggi, a nome di tutta la parrocchia, vorrei esprimere qualche parola di solidarietà.

La nostra comunità di Castiglione, colpita sin dall’inizio della pandemia da numerosi lutti, insieme a tutta la comunità nazionale, subisce le gravi conseguenze che il blocco delle attività sta procurando e procurerà anche in futuro.

Le persone occupate nella così detta “fascia grigia”, caratterizzata da precariato, assunzioni saltuarie non continuative se non addirittura senza alcun rapporto contrattuale (es. badanti, colf ecc…), sono quelle che prioritariamente sono venute a trovarsi scoperte e lasciate, almeno sino ad oggi, senza alcuna prospettiva immediata di poter trovare almeno un parziale ristoro tra le iniziative attivate.

Siamo vicini alle attività artigianali e commerciali, che caratterizzano la struttura economica del nostro territorio, le quali sono particolarmente preoccupate dal perdurare della serrata, avendo scontato la chiusura dei loro laboratori e dei loro negozi sin dalla prima “zona rossa” datata 20 febbraio.

Auspichiamo che i problemi causati dal blocco delle attività possano trovare parziale soluzione, almeno dal punto di vista economico, attraverso gli strumenti finanziari attivati dal governo e supportati dall’iniziativa degli istituti di credito e delle diverse Associazioni di categoria.

Con difficoltà potranno essere sanate la perdita di reddito e, soprattutto, la crescita professionale bloccate dalla pandemia.

Siamo perciò vicini anche al mondo delle professioni che vedrà conseguentemente ridursi il proprio orizzonte di lavoro con la contrazione delle attività e del reddito disponibile.

Non possiamo certamente dimenticare i lavoratori dipendenti, seppur per la gran parte garantiti nell’immediato dall’istituto della cassa integrazione, che comunque non copre completamente il valore del salario. Essi sono preoccupati per il futuro delle loro aziende, molte delle quali per la ridotta dimensione e per la limitata flessibilità operativa potrebbero essere destinate a chiudere i battenti non riuscendo a reggere la concorrenza del mercato. E siamo preoccupati anche per quegli imprenditori che – non mirando unicamente al profitto – avevano organizzato le loro aziende mettendo al centro la persona.

La situazione contingente prospettiva lascia soprattutto sconfortati coloro che nel mondo del lavoro non sono mai riusciti ad entrare, in particolare i giovani che, se già in questi anni hanno trovato difficoltà ad accedervi, ora sconteranno anche l’ulteriore fase di crisi.

Come comunità cristiana sentiamo tutta questa precarietà e insieme alla preghiera, che sempre apre le situazioni a Dio, vogliamo sollecitare risposte lungimiranti e il più possibile rapide, sfrondando la burocrazia: sappiamo infatti che la mancanza di lavoro, insieme alle difficoltà di natura economica, provoca lacerazioni familiari e sociali, che non possono non preoccupare.

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