I giovani
Cari parrocchiani,
la festa di San Giovanni Bosco, patrono dei giovani, mi stimola a pensare soprattutto a loro in questo piccolo spazio di riflessione. Penso ai giovanissimi e ai giovani che ho già conosciuto, scambiando con loro anche qualche parola; penso a quelli che incontro durante la celebrazione della Santa Messa: conosco i loro volti, ma ignoro i loro nomi; penso a quelli che intravedo passando per le vie del nostro paese. Penso a tutti loro. Il gruppo dei giovanissimi, grazie alla vicinanza di don Manuel, dei catechisti e degli educatori, è motivo di consolazione e di buona speranza per il futuro. La mia seria preoccupazione è per i giovani. Ringraziando per quelli che ci sono, resto quasi sgomento pensando agli altri: dove sono? che cosa fanno? che speranza li manda avanti? che progetti accarezzano? quali ideali coltivano? che cosa li prende alla pancia? E subito dopo mi domando: che relazione ha la parrocchia con loro? come la vedono? che cosa pensano che sia e che faccia? ci danno qualche credito? Ma anche: che cosa possiamo fare? come aprire un rapporto e un dialogo con loro? come non apparire solo ai loro occhi una realtà “che eroga servizi religiosi” quando è necessario? E ancor più profondamente: qual è il loro rapporto con Cristo? che legame hanno con lui? ci credono che esiste, che è vivo, che li ama e li attende per vivere con ciascuno di essi una storia di amicizia e di crescita? E MI E’ VENUTA UN’IDEA: PERCHE’ NON FACCIAMO UNA MISSIONE GIOVANI IN PARROCCHIA? In data da destinarsi, con un programma da immaginare … perché no? Lancio dal notiziario questa proposta perché desidero ottenere non tanto il consenso, ma qualche utile suggerimento, soprattutto da parte dei GIOVANI. San Giovanni Paolo II diceva loro: “Siete la speranza della Chiesa. Siete la mia speranza!”. La speranza non sta nel futuro, ma nell’oggi. Anche nell’oggi dei giovani di Castiglione.