MESE DI MAGGIO: LA VITA DI MARIA E LA NOSTRA VITA
MESE DI MAGGIO: LA VITA DI MARIA E LA NOSTRA VITA
Quando guardiamo alla vita della Madonna, vediamo che è stata “sconvolta” non poche volte. A dispetto di un’immagine un po’ stereotipa, in forza della quale Ella ci sembra sempre stata imperturbabile nella sua beatitudine, la sua esistenza ci restituisce non pochi momenti drammatici. Prendiamo l’Annunciazione, con tutto quello che ne è seguito: la sua vita di promessa sposa, i suoi progetti con Giuseppe, i suoi sogni …. Tutto “buttato all’aria”. Immaginiamo questa ragazza, che porta un peso che nessuno è in grado di portare fino in fondo (il peso della “gloria” di Dio che ormai vive in lei, trasformata in Arca dell’Alleanza), lottando contro quelle che a volte potevano sembrarle illusioni, fin quando il movimento del bambino Gesù del suo grembo non la confermava circa la verità dei fatti. E ci sono altri passi nel Vangelo dell’infanzia di Gesù nei quali Maria è messa alla prova: la presentazione al Tempio, quando le fu predetto che una spada le avrebbe trapassato il cuore, o il ritrovamento di Gesù nel Tempio, quando fu messa dinanzi alla necessità di una comprensione più profonda della cose che riguardavano Gesù. Pensiamo poi al momento in cui suo Figlio se ne andò per iniziare il suo ministero e il suo cammino verso la Pasqua da compiersi a Gerusalemme. Quante voci su di lui le hanno riferito e non sempre benevole, anzi … Pensiamo al lento dipanarsi dei suoi giorni con i travagli, gli imprevisti, i dolori, le fatiche …quelli di una vita normale, come la nostra … Che dire poi della passione e della morte di Gesù, quando tutto quello che le aveva detto l’angelo dell’Annunciazione sembrava andare in frantumi dinanzi all’evidenza di quel corpo martoriato, appeso ad una croce ad agonizzare? Non doveva essere grande, Figlio dell’Altissimo? Non le era stato detto che sarebbe stato l’erede del trono di Davide, sovrano di un regno senza fine? Queste erano state le parole dell’arcangelo Gabriele al momento dell’Annunciazione! Dove erano finite le promesse di Dio? A che cosa era servito il suo “sì”? Una vita sconvolta, come succede spesso anche a noi, anche a noi che abbiamo creduto – non certamente come Maria, ma ci abbiamo creduto! – come è successo in questi mesi! Una vita – la nostra – in cui si mette persino in dubbio l’esistenza di Dio, dove non lo capiamo più, dove non ci sentiamo di “scusarlo”, dove siamo recalcitranti ad entrare nei sentieri che Egli sembra aprire dinanzi a noi. Che cosa ha portato avanti la Madonna negli sconvolgimenti della sua vita? L’ha portata avanti una fede che si affida. C’è una pietra miliare nella vita di Maria: il momento di Cana. Lei si accorge che in quella festa manca qualcosa, manca il vino, segno della squisitezza e della gioia, e simbolo di realtà ben più grandi. Ciò che Maria dice ai servi è solo una parola: “Fate tutto quello che Egli vi dirà”. In questo affidamento c’è tutta Maria: invita gli altri – noi – a vivere la sua stessa fede. Oggi, a me e a te Maria dice la stessa cosa: “fidati! fidati sempre di Dio, sempre, anche nella malattia, anche sul letto di morte, fidati! E questo affidamento che fa la differenza. In questo affidamento Maria non dimentica l’amore per gli altri, quella che noi chiamiamo la solidarietà. Perché l’affidamento a Dio non è una fuga intimistica. Affidamento a Dio e solidarietà possono essere i due pilastri sui quali pensare il nostro futuro. Saremo capaci di fidarci di Dio come Maria? Saremo capaci di essere solidali come lei? Cominciamo a pensarci seriamente e a pregarci su con impegno.