Omelia del parroco tenuta a braccio durante la Messa della domenica delle Palme 2020
Cari fratelli e sorelle, un breve pensiero dopo la lettura della passione del Signore. Un breve pensiero per
collocare un episodio che non è stato letto nella passione ma è avvenuto immediatamente prima.
Oggi la liturgia ci fa vivere due due aspetti. C'è la prima parte che riguarda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, che si commemora con la solenne processione che noi non abbiamo potuto svolgere, e poi c'è la Passione. Dicevo che in mezzo, tra questi due momenti, tra il Vangelo che ci narra l'ingresso di Gesù in Gerusalemme e la Passione c’è l’episodio di quando Gesù si reca a Betania, in casa di Simone il lebbroso e qui una donna versa sul suo capo una quantità considerevole di nardo. Il nardo è un profumo preziosissimo che si ricava dalle radici di questa pianta che cresce In india a quote piuttosto alte. Dicevo tra l'ingresso di Gesù in Gerusalemme e la Passione c'è questo episodio, l’episodio di questa donna che compie questo gesto e vediamo che in tutto questo movimento il gesto di questa donna e quello che risulta più autentico. Mi spiego. Nel momento dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme è vero che la folla lo acclama come Cristo Re. La città invece, dice Matteo, rimane molto agitata. Noi sappiamo tuttavia che questa accoglienza che la folla fa di Gesù, che acclama Messia, è un’accoglienza tutto sommato superficiale, infatti di lì a pochi giorni la stessa folla che gridava “osanna” avrebbe gridato “crocifiggilo”. E poi c'è la Passione che è un insieme di violenza, bugie, aggressività; tutte queste azioni si assommano e si scagliano contro Gesù. Quindi: da una parte un’accoglienza superficiale; dall’ altra parte la violenza, il rifiuto fino alla morte. In mezzo c'è questo episodio; c'è l'episodio di questa donna che appena prima della Passione compie questo gesto. I discepoli di Gesù si irritano con questa donna ed esclamano: “Ma perché tutto questo spreco?” Ecco la parola che dobbiamo tenerci nel cuore é proprio “spreco”. Il gesto che compie quella donna nei confronti di Gesù con quell’unguento preziosissimo è un puro gesto di amore. Il nardo è un profumo intensissimo che difficilmente viene eliminato. Gesù entra nella sua Passione e nella sua Morte con addosso quel profumo. Se da una parte c'è stata l'accoglienza superficiale e dall'altra parte la Passione ci ha restituito un rifiuto, Gesù sente su di sé il profumo di quel nardo: l'unico gesto di amore che in tutti questi giorni Gesù ha avuto da questa donna. E questo profumo lo ha accompagnato durante le ore della Passione, lo ha accompagnato sulla Croce. E Gesù è stato deposto nel sepolcro con addosso quel profumo. E la mattina della risurrezione Gesù porta ancora con sé quel profumo.
Ecco, cari fratelli e sorelle, l'unico profumo con cui noi possiamo circondare il Signore in questi giorni santi è il nostro amore. Ma non solo è il Signore. L'unico profumo che resiste (ho detto che Gesù si è portato addosso questo profumo nella Passione, nella Morte, nel sepolcro e nella Risurrezione) è l'amore. E’ l'unico profumo che sconfigge la morte. Noi possiamo applicare tutto ciò anche ai giorni che stiamo vivendo in questo periodo.
Cari fratelli e sorelle, lo dico a me e lo dico a voi: io credo che queste settimane, anzi possiamo dire ormai questi mesi, siano davvero un “laboratorio dell'amore”. Quanti gesti di amore prima che scoppiasse questa epidemia avevamo dimenticato! Quanti gesti di amore finita questa epidemia dovremo mettere in atto. Dovremo ricostruire tutto. Ma non potremo ricostruire se non a partire dall'amore, che è l'unico profumo che persiste.
Dentro le famiglie, dentro la nostra comunità, dentro il tessuto sociale, dentro le prospettive economiche! L’amore non è un sentimento e basta: l'amore è ciò che di più concreto ci sia.
Allora se consideriamo come il gesto di amore di questa donna ha accompagnato Gesù fino alla risurrezione, entriamo anche noi in questa prospettiva. La nostra fede è l'unguento con cui onoriamo il corpo di Gesù e l'amore fattivo sarà il mezzo con cui tutto dovremo ricostruire nei giorni a venire. Ci aiuti il Signore con la sua passione.
Nell'Eucarestia, che ora celebriamo, si rinnova questo memoriale. Adoriamo questo mistero, desideriamolo nel nostro cuore, perché l'Eucaristia dà veramente la capacità di vivere nella prospettiva dell'amore, l'unico profumo che persiste.