LA VIA GENERATIVA E LA FAMIGLIA
LA VIA GENERATIVA E LA FAMIGLIA
Cari fedeli, la “via generativa” appare fondamentale per ripensare l’individualismo contemporaneo di cui ho avuto modo di parlare spesso nella predicazione. “Generare – dice la coppia di sociologi Giaccardi e Magatti – non è infatti riducibile a mettere al mondo biologicamente dei figli: la via che più immediatamente il termine pare suggerire, e che però è solo una delle tante possibili. Generare ha un significato molto più ricco. Riguarda quel movimento, dalle molteplici forme, che unisce la nostra capacità di agire, di dare inizio, a quella di prendersi cura e far crescere, per poi infine lasciare andare, liberando così le energie vitali che aprono le porte al futuro” (La scommessa cattolica, ed. Il Mulino, p. 80). Ciò riguarda tutti, ma ha un risvolto particolarmente significativo per la famiglia, perché la “via generativa” ingaggia i coniugi in un inesausta ricerca di senso e di pienezza. Una ricerca che non è mai solo privata, ma coinvolge sempre gli altri, direttamente o indirettamente. La relazione non è un nido privato in cui rifugiarsi al sicuro, salvo poi sentirsi in carcere, ma nodo di una rete che potenzialmente si allarga sempre più, tessendo un legame sociale. Ed è infatti proprio grazie alla qualità del tessuto relazionale nel quale si inserisce che la famiglia, rendendo porosi i propri confini, diventa capace di aprirsi alla realtà e al futuro. Se non è così, la famiglia risulta essere un insieme di doveri – morali e materiali – e di routine senza immaginazione che la rendono la “tomba dell’amore”. In uno schema in cui sposarsi vuol dire trovare un appartamento (“appartamento, appunto), riempirlo di cose, forse fare un figlio in uno schema monotono e rigido che, rendendo la vita insopportabile, fa esplodere il nucleo. Tutto pare in realtà destinato a spegnersi nel momento in cui si comincia la vita a due. Una tranquilla routine che si cerca di garantire in ogni dettaglio, per poi stancarsene ben presto. La “via generativa” è un cammino, una strada, una via che abbandona certezze rassicuranti ma di basso profilo, che è disposta a rischiare e che si fa insieme (sin-odo). Come insegna la Bibbia, la salvezza è un cammino, non uno stato. E’ via che si percorre con altri, cantando e vivendo verso la pienezza della vita che ancora non si può sperimentare in modo completo e che pure si spera. In questo senso la fede, vissuta come “affidamento” è un movimento avventuroso che anticipa e conferma le parole di Cristo. Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14) e l’ordine non è casuale: senza via non c’è verità che si possa conoscere, né vita da vivere. Auguro a tutte le famiglie, soprattutto a quelle che a breve si andranno costituendo, di imboccare questa “via generativa”, per non rimanere deluse, rinchiuse in una relazione, che se non si apre, resterà asfittica e sarà destinata al fallimento.