AVVENTO: EGLI VIENI INCONTRO A NOI IN OGNI UOMO E IN OGNI TEMPO
AVVENTO: EGLI VIENI INCONTRO A NOI IN OGNI UOMO E IN OGNI TEMPO
Ritorna l’Avvento. E si tratta di un nuovo Avvento: non è quello dell’anno passato o di due anni fa. E’ nuovo! Va dunque accolto come una novità, come un’opportunità. Qualcuno dirà: “Ma il contenuto è lo stesso: si tratta del Signore che viene, lo sappiamo già, è una cosa vecchia”. Proprio qui ci si sbaglia: il Signore che viene è una novità sempre nuova. Diceva Sant’Ireneo, un padre della Chiesa del II/III secolo: “Omnem novitatem attulit semetipsum afferens: ha portato ogni novità, portando se stesso”. Il mistero dell’Avvento consiste proprio nell’accogliere Gesù, il Veniente, in tutte le sue manifestazioni. Egli è venuto una prima volta, quando è entrato nella storia, assumendo un corpo come il nostro e “abitando” fra noi; Egli è colui che verrà ad incontraci, quando il nostro pellegrinaggio terreno giungerà a termine; Egli è colui che verrà nella pienezza della sua maestà, quando “apparirà sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria”, per giudicare i vivi e i morti, alla fine del mondo; Egli è colui che viene sui nostri altari tutte le volte in cui celebriamo l’Eucaristia, abitando ancora la nostra storia nel suo Sacramento; Egli viene dentro la nostra vita, prendendo dimora in ciascuno di noi, ogni volta in cui ci accostiamo alla Comunione; Egli viene tutte le volte in cui nel sacramento del perdono mettiamo la nostra vita dinanzi ai suoi occhi misericordiosi, affinché tolga il male che è in noi; Egli viene tutte le volte in cui con amore leggiamo la sua Parola e la custodiamo nel cuore come ha fatto Maria sua Madre; Egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni donna, che incrociamo sul nostro cammino, perché, come dice il Concilio, “facendosi uomo Egli si è in certo modo unito a ciascun uomo” (GS 22) e a ciascuna donna; Egli viene nella celebrazione liturgica del prossimo Natale, non come una finzione psicologica (non facciamo finta che nasca Gesù!), ma nel memoriale, che rende presente l’evento della sua nascita, come 2000 anni fa a Betlemme … Egli viene! Davvero la sua venuta è una novità. Svegliamo dunque il nostro cuore, i nostri sensi, la nostra operosità, la capacità di fare silenzio interiore ed esteriore. Sia più fervida la nostra preghiera, sia più ardente la nostra partecipazione all’Eucaristia e ai momenti di preghiera e di riflessione offerti dalla parrocchia, sia più intrepida la nostra carità in questo tempo. Ritroviamo la voglia di “fare i fioretti”: non sono passati di moda! In questo santo tempo c’è una GRAZIA: non sprechiamola. Passerà l’Avvento di quest’anno e non tornerà più. Come dice San Paolo nella lettera ai Galati: “Finché abbiamo tempo, operiamo il bene”. Auguri di buon Avvento a tutti!