CRICETI SULLA RUOTA O PERSONE IN CAMMINO?
CRICETI SULLA RUOTA O PERSONE IN CAMMINO?
Cari fedeli, il titolo che ho dato a questo breve articolo affronta, nella sua prima parte, una condizione di vita che oggi in particolare possiamo sperimentare un po’ tutti. Si corre, si corre, le cose da fare sono numerose, impellenti, non ammettono requie. E, dopo che si è corso in lungo e in largo, si stringe tra le mani un pugno di mosche. Ma perché – ci si domanda – devo fare tutto questo? La domanda di senso, cioè, emerge imperiosa. Purtroppo, il più delle volte, la risposta è che si è entrati in questo meccanismo, per cui non ci riesce di arrestarlo. E, nel frattempo, passano gli anni in questa corsa frenetica, senza più capire perché si corre, al punto che la “corsa” è ormai ciò che tiene insieme la vita. Il frutto: l’alienazione. Ecco: come dei criceti sulla ruota, che corrono, corrono, ma sono sempre allo stesso punto. Stanchi morti senza aver guadagnato un metro di cammino. Ma c’è un’alternativa? Direi di sì. Essa nasce dalla volontà di stabilire una “gerarchia di valori”, in modo tale da privilegiare sempre quelli che stanno alla sommità, depennando, gradualmente, quelli che si trovano verso il basso. La “gerarchia di valori” mette alla sua sommità la meta, cioè il senso, lo sbocco di tutti i nostri sforzi. E tutto viene finalizzato al raggiungimento di questa meta. Faccio un esempio. Se io voglio perseguire la meta dell’educazione di un bambino, di un ragazzo e di un giovane dovrò scegliere quei valori che davvero favoriranno la sua maturazione e li dovrò mettere alla sommità della scala dei valori. L’educazione integrale di una persona prevede l’apertura al Trascendente, la capacità di stare in relazione, l’apprendimento, il sacrificio, la verifica etc. Ma se per me, che dovrei essere educatore, l’apertura al Trascendente (e l’educazione relativa) è messa sullo stesso livello di andare a fare shopping o di andare in gita, sicché non sono più in grado di capire che viene prima la Messa della domenica (tutto l’anno e non solo durante il periodo scolastico) rispetto all’andare a comprare le scarpe o andare a fare una scampagnata, non sto perseguendo una meta, uno scopo, ma sto girando intorno come i criceti sulla ruota. Essere persone in cammino significa compiere delle scelte che interrompano l’eterno girare sulla ruota senza guadagnare un millimetro. Bisogna iniziare a provarci, ne trarremo vantaggio personalmente, ne trarranno vantaggio le nostre relazioni, ne trarrà vantaggio la nostra opera educativa. E finalmente cammineremo verso un traguardo e non saremo alienati dentro una ruota che gira.