Nel Tabernacolo ci sono più misteri che in tutta la terra
Cari parrocchiani,
terminate le feste natalizie, riprende il cammino ordinario della comunità cristiana, caratterizzato dall’Anno Santo della Misericordia in corso. Vorrei oggi trascrivervi una bella lettera che Charles de Foucauld indirizzò ad un suo nipote, il 15 novembre 1903, nella quale ci offre qualche indicazione per avere accesso alla fonte stessa della misericordia. La trascrivo per tutti, ma soprattutto per i GIOVANI. Scrive: “Mio buon Charles, grazie della tua buona lettera, dei tuoi auguri e delle tue preghiere … soprattutto delle tue preghiere, perché la tua lettera non va se non a me e le tue preghiere vanno fino al buon Dio … Mio caro, se vuoi essere marinaio, deve amare i lunghi viaggi, i viaggi lontani; devi dunque avere una passione molto viva per la preghiera che in un istante ti conduce così lontano, così in alto! Nessun vascello a vela né a vapore ti condurrà così lontano quanto un minuto di preghiera! I viaggi della nostra anima verso il buon Dio sono più lontani di tutti quelli dell’oceano, e mentre le scoperte dei marinai sono limitate, come questo globo, le scoperte dell’anima che per mezzo della preghiera si eleva verso Dio sono senza limiti, perché Dio è infinito … Gli spazi che separano la creatura dal Creatore sono più vasti di quelli dei mari; c’è materia per viaggi più lunghi. E lassù le scoperte sono sempre deliziose, perché tutto ciò che si intravede di Dio è divinamente bello; non ci sono spiagge deserte, febbricitanti, bruciate o ghiacciate: tutto è sempre divino e incantevole. Tu vedi mio caro, che io viaggio e faccio bei viaggi, senza lasciare i piedi dell’altare. Ci sono più misteri nel piccolo Tabernacolo che nelle profondità dei mari e nella superficie delle terre, e c’è più bellezza che nella creazione intera … Mio caro il solitario fa bei viaggi ben al di là della terra, in fondo al suo eremo; da secoli ha trovato il pallone dirigibile e il mezzo per salire al di sopra della nostra atmosfera e al di sopra delle stelle. Che GESU ti faccia vagare verso di Lui, mio caro, e ti renda un Santo” (Archives de la Postulation, Copie de Gharaia, Division C, 1ère Section, Classeur 5, Dossier 12).
Dicevo qualche tempo fa che senza una robusta vita spirituale il nostro impegno nel mondo a favore dei fratelli si appoggia su fragili basi. La misericordia, che siamo chiamati a dispensare il tutte le sue forme (per esempio le opere di misericordia cosiddette corporali e spirituali, su cui rifletteremo in particolare durante le lectiones divinae in quaresima), si apprende nel rapporto “cuore a cuore” con il Signore: non c’è altra via. Con un sincero augurio a tutti.