ANCORA SULLA PREGHIERA
ANCORA SULLA PREGHIERA
Cari fedeli, quasi a commento del brano di vangelo di domenica scorsa, sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi, riporto un testo inedito di papa Francesco nel quale egli dice: “Ci sono nel corpo umano alcune funzioni essenziali come il battito del cuore e il respiro. Mi piace immaginare che la preghiera personale e comunitaria di noi cristiani sia il respiro, il battito cardiaco della Chiesa, che infonde la propria forza nel servizio di chi lavora, di chi studia, di chi insegna; che rende feconda la conoscenza delle persone istruite e l’umiltà delle persone semplici; che dà speranza alla tenacia di chi combatte l’ingiustizia. La preghiera è il nostro dire sì al Signore, al suo amore che ci raggiunge; è accogliere lo Spirito Santo che, senza stancarsi, riversa amore e vita su tutti. Diceva san Serafino di Sarov, un grande maestro spirituale della Chiesa russa: “Acquisire lo Spirito di Dio è dunque il vero fine della nostra vita cristiana, al punto che la preghiera, le veglie, il digiuno, l’elemosina e le altre azioni virtuose fatte in Nome di Cristo non sono che dei mezzi per questo fine” (Serafino di Sarov, Colloquio con Motovilov). Non sempre si è coscienti di respirare, ma non si può smettere di respirare”.
La nostra preghiera sia di aiuto anche alle anime dei nostri fratelli che sono passati da questo mondo al Padre, affinché, pienamente, siano ammessi alla pienezza della vita, a quello stato di beatitudine in cui si è semplicemente e per sempre sopraffatti dalla gioia. Non dimentichiamo che tutti noi siano in cammino verso questa beatitudine, se avremo vissute le parole del Vangelo.