CRISTO E’ RISORTO. E’ VERAMENTE RISORTO!
CRISTO E’ RISORTO. E’ VERAMENTE RISORTO!
Nell'Oriente, come forse saprete, il saluto che si fa per Pasqua è questo: "Il Cristo è risorto!” a cui si risponde: “Egli è veramente risorto". Nei 1922 in un'assemblea di atei, a Mosca; si alzarono prima uno scienziato, poi un politico e tutti bestemmiando e negando qualsiasi dimensione religiosa della vita. Al termine ci fu un uomo sparuto, magro, che chiese la parola; gliela dettero. Egli andò sulla cattedra e disse semplicemente: "Fratelli, Cristo è risorto!" Tutta l'assemblea si alzò in piedi: "Cristo è veramente risorto". Bastarono queste parole a distruggere tutto quello che gli altri avevano detto. Tutta l'assemblea, davanti alla testimonianza di questo umile prete che non si conosceva nemmeno come tale, balza in piedi acclamando e confessando la fede. È questo che dobbiamo far noi. Se noi porteremo questo annuncio, il mondo risorgerà perché nascerà anche negli uomini la medesima fede che prima si è accesa nei nostri cuori. Ma dobbiamo saperlo dire con la medesima fermezza, con la medesima semplicità con cui questo umile uomo, andando sul palco, dopo tutte le bestemmie che erano state dette, pronunciò queste parole. Forti di questa fede bella e gioiosa, offriamo dunque a Gesù risorto la nostra vita. Chiediamogli la grazia di non fuggire da questo mondo sconvolto ma di passarvi in mezzo con la certezza che possiamo testimoniare che una vita nuova è possibile anche a partire da circostanze difficili e drammatiche. La risurrezione di Gesù è anzitutto un evento che appartiene alla storia, documentato nel suoi effetti. Insieme è un evento di significato universale, che riguarda tutta l’umanità rendendola capace di dare a ogni uomo ed a ogni donna la piena misura della sua libertà. È dunque un fatto storico di significato cosmico, che segna l’inizio della trasformazione globale nel mondo. Trasforma il senso della storia, ne indica la vera direzione, manifesta che la vicenda umana è un cammino verso la Gerusalemme celeste. Nella risurrezione di Gesù che noi proclamiamo abbiamo la certezza che il Dio della vita non ci abbandonerà nel buio della morte, e che fin da ora la vita divina opera in noi, se ci affidiamo alla sua straordinaria potenza. Beati coloro che fidandosi del Risorto passeranno come lui facendo del bene, anche nascostamente, in situazioni dolorose e difficili. Per mezzo nostro si farà strada la memoria visibile della Pasqua come elemento che tocca le sofferenze di oggi, asciuga le lacrime e allarga il cuore alla speranza.